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Smart working: controlli a raffica nella pubblica amministrazione

Smart working: controlli a raffica nella pubblica amministrazione

Come sappiamo, durante questi quasi tre anni lunghissimi che abbiamo vissuto sommersi di restrizioni e privazioni a causa del covid 19, molti lavori hanno subito un cambio di modalità. Di fatto, molti dipendenti, in questo periodo hanno potuto sperimentare l’approccio col lavoro da casa.

Smart working: controlli a raffica nella pubblica amministrazione

Stiamo parlando del cosiddetto Smart working, ad oggi però la possibilità di svolgere le proprie mansioni tramite lavoro agile si sta riducendo anche per volontà dello Stato e dell’ex ministro Brunetta; i dipendenti della pubblica amministrazione dovranno tornare ad occupare le proprie postazioni lavorative al pubblico tranne determinate eccezioni.

Sono arrivate anche le regole da seguire per quei pochi che restano in Smart working, ma vediamo quali: controlli costanti per la valutazione delle performance, stop al lavoro da remoto in caso di lamentele da parte di cittadini e imprese, e viene eliminata la possibilità di ricevere i buoni pasto per chi lavora da casa. Come abbiamo visto, le regole da osservare saranno parecchie, e questo statuto che regolamenta anche il lavoro da casa è arrivato nel pieno dell’estate, mentre le regioni, diversamente dal governo, avranno tempo fino al 30 settembre per stabilire un piano lavorativo e disciplinare per i propri dipendenti Smart working.

Per quanto riguarda il governo, il piano dei vari ministeri dello sviluppo ecologico, dell’economia e del lavoro sembrano essere quelli di sottoporre a controlli costanti e continui relativi alla qualità del lavoro ed alla soddisfazione degli utenti per i servizi offerti. Resta da vedere se questa idea verrà portata avanti anche dal futuro governo che gli italiani si apprestano a votare il 25 settembre. Il nuovo piano stilato dal governo si affrontano anche i temi del lavoro arretrato da smaltire, causato appunto dallo Smart working o da un cattivo utilizzo dello stesso.

Un altro tema al centro di un’accesa discussione tra dipendenti e pubblica amministrazione è sicuramente quella dei buoni pasto, il governo di fatto sembra deciso nel mantenere la strada che prevede di non erogare il buono pasto ai dipendenti che scelgono di svolgere il proprio lavoro in Smart working, o anche solamente alcune ore, per le quali appunto non verrà riconosciuto il ticket. Non ci resta che aspettare e capire se un eventuale nuovo governo apporterà delle modifiche a quanto già stabilito finora.

Pietro Giordano

Appassionato di tutto ciò che è tech. Scienza e curiosità sono il mio pane quotidiano. Divoro libri a colazione e non disdegno di seguire le belle arti.

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