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Scatta l’allerta POS: facciamo il punto su cosa sta accadendo

Scatta l’allerta POS: facciamo il punto su cosa sta accadendo

Come si sa, gli italiani hanno un rapporto un po’ particolare col denaro. Molti di noi amano ancora alla follia quello contante, che si può prendere tra le mani e mettere sotto al materasso.

La spiegazione di questo fenomeno è abbastanza ovvia, se ci si pensa: sta nella atavica diffidenza di noi italiani verso le istituzioni. Tutte le istituzioni, sia quelle pubbliche che quelle private. I pubblici poteri, lo sappiamo, nella mentalità corrente dell’italiota medio sono li per fregarci, in un modo  o nell’altro, e a maggior ragione se ci sono di mezzo i soldi.

Scatta l’allerta POS: facciamo il punto su cosa sta accadendo

Si tratta di un portato della nostra storia: purtroppo si può anche affermare che in qualche misura la saggezza popolare non abbia nemmeno tutti i torti (si pensi allo scandalo della Banca Romana, anno del signore 1892). Insomma, se ci sono di mezzo i soldi, gli italiani tendono a non fidarsi.

Un riflesso di questa mentalità è la resistenza dei commercianti al pagamento attraverso POS: qui la spiegazione è anche più immediata e sta nel fatto che molti esercenti giudicano esose le commissioni bancarie sopra alle transazioni effettuate con questo strumento telematico.

Ma adesso sono state messe in campo delle norme che dovrebbero incoraggiarne l’uso.

POS, è scattata l’allerta: che cosa sta succedendo

Il POS, che vuol dire punto di vendita in inglese (Point of Sale), è un terminale che fa da “tramite” tra cliente e banca. Si tratta di uno strumento ormai imprescindibile per tutti i professionisti e gli esercenti che offrono qualche tipo di bene o servizio.

Dal 30 giugno scorso qualunque esercente che non ne sia munito può andare incontro a due tipi di sanzioni: una multa dall’importo fisso di 30 euro e un’altra corrispondente al 4 per cento del valore della transazione che il commerciante o il professionista ha rifiutato di incassare col POS.

È chiaro che per il fisco il POS rappresenta il sistema migliore per controllare la fedeltà dei contribuenti, perché con questo strumento nulla sfugge. Il rovescio della medaglia, come si diceva, sta nelle commissioni bancarie, che secondo gli esercenti sono troppo alte.

Se si intervenisse con decisione su questo fronte (si va da un minimo dello 0,45 per cento addirittura fino al 4,5), ne beneficerebbero tutti quanti e in primis le casse dello Stato.

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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