Scienza

Ritrovate per la prima volta microplastiche nei polmoni di alcuni pazienti

Ritrovate per la prima volta microplastiche nei polmoni di alcuni pazienti

Attraverso una ricerca svolta, è uscito fuori che sono state ritrovate delle microplastiche all’interno dei polmoni di alcuni pazienti.

Ritrovate per la prima volta microplastiche nei polmoni di alcuni pazienti

Questa notizia si è diffusa moltissimo che ha costretto gli scienziati a lanciare l’allarme dicendo che: “Abbiamo esaminato 13 pazienti che stavano per essere sottoposti a delle operazioni chirurgiche in alcune strutture ospedaliere.

In ben 11 casi abbiamo trovato tracce di microplastiche”, questa ricerca ha sollevato delle domande inquietanti sull’origine della diffusione di questi materiali sul nostro pianeta, però ha anche dato modo agli scienziati di porsi delle domande su un possibile collegamento tra la pandemia e le varie strategie che sono state attuate dal Governo per affrontare l’emergenza del Covid.

La ricerca è stata effettuata dalla Hull York Medical School e i suoi risultati sono stati resi noti da Damian Carrington sulle pagine del famoso giornale britannico The Guardian, ed è venuto fuori che tra le varie forme di microplastiche più diffuse ci sono il polipropilene e il PET, che sono dei materiali che vengono utilizzati per l’imballaggio e per le bottiglie. 

Però quello che tutti non sappiamo, secondo gli scienziati, ogni giorno noi entriamo a contatto con questi due materiali attraverso l’acqua e il cibo, però in questo momento l’impatto di questi materiali sulla salute non è ancora ben noto. Nel mese di marzo è stato dato il primo allarme in merito al ritrovamento di queste microplastiche presenti nell’organismo umano.

Da questa emergenza è stata effettuata un’altra ricerca che è stata pubblicata sul giornale virtuale della National Library Of Medicine a questo indirizzo, e che mette in evidenza che in seguito al Covid la diffusione della plastica ha avuto un notevole aumento.

Perché abbiamo avuto e abbiamo ancora a contatto costante le mascherine e i guanti a contatto con la bocca, il naso, gli occhi e le mani, e questo aumenta ancora di più il rischio di eventuali contaminazioni. 

Ovviamente gli scienziati hanno affermato che non è del tutto possibile stabilire con certezza gli effetti che possa presentare la plastica nell’organismo umano, e che quindi dovranno fare altri approfondimenti, che andrebbero fatti con urgenza perché le famiglie italiane si preoccupano molto di questa situazione, dato che ancora indossiamo queste mascherine.

 

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