Scienza

Raccontare balle è indice di grande intelligenza. Lo dice la scienza

Raccontare balle è indice di grande intelligenza. Lo dice la scienza

Diciamo la verità, a volte per cavarsela nel mondo è giocoforza raccontare balle. Se siamo arrivati tardi al lavoro, non possiamo mica raccontare che è successo perché eravamo a letto con una persona che non era nostra moglie/marito e la sveglia non ha suonato… Se invece ci inventiamo che ci si è rotta la macchina, è un altro paio di maniche.

D’accordo, è un esempio un po’ estremo, ma è per dire che a volte raccontare bugie è pura sopravvivenza.

Adesso uno studio di psicologia sociale pubblicato su Evolutionary Psychology ha concluso in proposito che la capacità di raccontare fandonie sarebbe strettamente legata a un’intelligenza superiore alla media. Va detto peraltro che c’erano già stati studi che raggiungevano più o meno la stessa conclusione. Per la serie: abbiamo scoperto l’acqua calda…

Raccontare balle è indice di grande intelligenza. Lo dice la scienza

I ricercatori sono arrivati a questa conclusione dopo una serie di test su un campione di soggetti in giovane età. La “scoperta” è che quelli che hanno facilità nell’inventare dei racconti fasulli ma accurati, magari impiegando un linguaggio ricercato, sono in buona sostanza dei mezzi geni.

Più di mille soggetti partecipanti

Per arrivare a questa sconvolgente ipotesi, si fa per dire, gli studiosi hanno messo sotto la lente più di mille soggetti, a un primo gruppo dei quali sono stati sottoposti dieci affermazioni o concetti, quattro dei quali erano completamente fasulli, ovvero inventati di sana pianta.

È chiaro che i soggetti che si sono ingegnati a dare una spiegazione anche a dei concetti totalmente inventati hanno una propensione maggiore di altri a raccontare balle.

Per valutare questa capacità i ricercatori hanno chiesto a 534 partecipanti di dare la spiegazione più convincente possibile per ogni concetto inventato, senza preoccuparsi della fondatezza delle proprie tesi, ma puntando su creatività e capacità di persuasione. Questo era il primo gruppo.

A un secondo gruppo gli scienziati hanno invece domandato di misurare quanto fossero accurate o soddisfacenti le risposte dei soggetti del primo gruppo, su una scala fino a cinque punti. Ai soggetti di questo gruppo è stato anche chiesto di valutare l’intelligenza dei partecipanti al primo.

In definitiva la conclusione dei ricercatori è stata che i soggetti più bravi a raccontare frottole sufficientemente accurate erano quelli con un punteggio più alto nella valutazione delle capacità cognitive, ovvero quelli ritenuti i più intelligenti.

Chi se lo sarebbe mai immaginato (irony mode on)?

 

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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