10 lire: queste valgono fino a 25.000€. Ecco come riconoscerle

10 lire: queste valgono fino a 25.000€. Ecco come riconoscerle

10 lire: queste valgono fino a 25.000€. Ecco come riconoscerle

Oggi vi parliamo delle vecchie 10 lire. Si tratta non solo di monete repubblicane precedenti l’euro, ma anche sabaude, sia pre che post unitarie.

Tra queste ce ne sono alcune che possono raggiungere una quotazione addirittura di 25 mila euro. Vediamo quali.

10 lire: queste valgono fino a 25.000€. Ecco come riconoscerle

 

10 lire: queste valgono fino a 25.000€. Ecco come riconoscerle

Monete rare: le 10 lire, una storica moneta italiana

Partiamo dalle più famose: la 10 lire nota come “Pegaso” o “Olivo” è una moneta abbastanza recente della storia della lira; coniata a partire dal 1946, dopo il 1950 fu sostituita dalla 10 lire “spiga”. Di questa moneta un esemplare su tutti è raro e ricercato, la 10 lire del 1947. Categorizzata R3 in numismatica, è quindi considerata un pezzo molto raro che, se in fior di conio, può arrivare a valere quasi 5.000 euro.

La 10 Lire Vittorio Emanuele II – Regno di Sardegna

Si tratta di una moneta in oro coniata nel decennio dal 1850 al 1860. Le zecche incaricate di sfornarla furono quella di Torino e quella di Genova. Gli appassionati le conoscono anche come “10 lire collo lungo”. Sul recto ritraggono il re Vittorio Emanuele II di profilo, sul verso ci sono croce, corona e collare dell’Annunziata.

Una 10 lire Vittorio Emanuele II fior di conio (insomma in condizioni pressoché perfette, come fosse uscita dalla zecca appena ieri) può quotare fino a 12 mila euro. Le monete che dal punto di vista numismatico sono le più interessanti sono quelle coniate nel 1850, nel 1855 e nel 1860. Se per caso ne possedete una del 1857, dovrete “accontentarvi” di circa 9 mila euro.

La 10 Lire Vittorio Emanuele II – Re Eletto 1860

 

Anche questa una moneta da 10 lire, fu coniata dalla zecca di Bologna ed è anch’essa in oro. Sul recto campeggia il profilo di Vittorio Emanuele II e sul verso il valore delle 10 Lire con intorno due rametti di alloro lauro intrecciati.

Dato che fu coniata in un numero molto basso di esemplari, una di questa monete può quotare davvero bene. Una fior di conio – molto rara – può arrivare fino a 25 mila euro, mentre una “splendida” (è una classificazione numismatica) può quotare sui 10 mila euro, mentre una “bellissima”, appena un gradino sotto, può rendere al possessore fino a 6 mila euro.

La 10 Lire Vittorio Emanuele II

Moneta post unitaria, fu coniata dalla zecca di Torino dapprima nel 1861 e poi  nel 1863 e nel 1865. Anche questa è una moneta in oro.

Presenta due varianti: la 10 lire testa piccola del 1861 e la 10 lire testa grande del 1863 e del 1865. Sul recto ovviamente c’è Vittorio Emanuele II, mentre sul verso campeggia lo stemma sabaudo.

Quelle “testa piccola” uscite dalla zecca nel 1861 possono valere fino a 20 mila euro.  Le “testa grande” del 1863 e del 1865 possono quotare fino alla più modesta cifra di 2500 euro.

Molto meglio con quelle del 1861. Possono arrivare a quotazioni davvero molto, ma molto appetibili. Nel 2010 una moneta da 10 lire di questo tipo del 1861 fu venduta alla cifra di 18.400 euro.

La quotazione si spiega col fatto che si tratta di una moneta che venne ritirata dalla circolazione nel 1865 perché non aveva un diametro conforme alla legge italiana.