Scienza

Presenza di mercurio nel pesce: precauzioni per evitare di assumerlo

Presenza di mercurio nel pesce: precauzioni per evitare di assumerlo

Da bambini ci hanno sempre raccomandato di mangiare il pesce, che fa bene al cervello. Ci dicevano che aiutava la memoria, sicché era da mangiare prima degli esami, magari anche quelli all’università.

Adesso che l’estate è appena tornata, ecco che il pesce è di nuovo protagonista delle nostre tavole.

Presenza di mercurio nel pesce: precauzioni per evitare di assumerlo

Si tratta di un alimento che divide: lo si ama o lo si odia. In ogni caso, però, ci hanno sempre assicurato che fa bene. In funzione preventiva, bisognerebbe consumarne almeno 80 grammi a settimana, anche solo tonno in scatola.

Ma fa sempre bene?

Ora, secondo un nuovo studio i cui risultati sono stati diffusi lo scorso giugno, consumare circa tre etti di pesce la settimana esporrebbe a un rischio maggiore del 22 per cento di ammalarsi di melanoma, rispetto a chi ne consuma di meno.

Si tratta di una ricerca effettuata su un vastissimo campione di quasi 500 mila persone da un team di studiosi americani della Brown University. I dati raccolti sembrerebbero mostrare che i consumatori di almeno 2 porzioni di pesce alla settimana avrebbero un rischio più elevato del 28 per cento di sviluppare cellule anormali nello strato esterno della pelle.

In particolare mangiare spesso pesce di grande taglia, come per esempio il tonno, aumenterebbe il rischio di sviluppare malattie della pelle anche molto serie.

La ricerca statunitense sembra suggerire che la cause di questa maggiore incidenza non starebbe tanto nel pesce in sé quanto nell’inquinamento del mare. In particolare avrebbe a che fare con la contaminazione cui vanno incontro pesci come il tonno, le verdesche e lo spada. Più in generale sarebbero più esposti i pesci in cima alla catena alimentare, ovvero i più grossi.

La contaminazione è da sostanze come il mercurio, le diossine, l’arsenico e altri contaminanti molto tossici.

È chiaro che i risultati di questa indagine sono da verificare, in particolare per quanto concerne la possibile relazione tra malattie e contaminanti. Anche l’European Food Information Council (Eufic) ha messo in luce diversi limiti di questo studio americano.

Come evitare rischi?

Limitando il consumo di pesce, in generale, a 220, massimo 280 grammi la settimana e dando la preferenza a pesci giovani e di piccola taglia.

 

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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