Permessi ex legge 104: buone notizie con le nuove modifiche

Permessi ex legge 104: buone notizie con le nuove modifiche

Fino alla scorsa estate solo un famigliare designato poteva chiedere di assentarsi dal lavoro per motivi di assistenza di un parente. Adesso questa previsione è cambiata. Vediamo come con gli ultimi aggiornamenti riportati all’interno dell’articolo di oggi.

Permessi ex legge 104: buone notizie con le nuove modifiche

Finora la legge prevedeva la figura del referente unico, ovvero solo una persona in famiglia, il dipendente pubblico beneficiario della 104, poteva per l’appunto usufruire delle agevolazioni previste dalla legge 104.

Ebbene, dallo scorso agosto le cose sono cambiate. Vediamo più nel dettaglio in che modo.

A chi spettano ora i permessi ex 104?

Ricordiamo che la legge 104 riconosce il diritto a permessi retribuiti dal lavoro per assistere un famigliare che sia colpito da un handicap grave.

Fino a tre mesi fa potevano chiedere permessi pagati solo i dipendenti pubblici cui fosse stato riconosciuto lo status di referente unico. L’unica eccezione riguardava i genitori: in quel caso entrambi potevano usufruirne, quando si trattava di prestare assistenza a un figlio con handicap grave.

Dal 13 agosto 2022 la legge è cambiata. Con questa novità più dipendenti possono assentarsi dal lavoro, ovviamente in maniera alternata. Il solo limite da tenere presente è che del permesso non si può godere per più di tre giorni al mese.

La novità, in definitiva, è che adesso i referenti possono essere più di uno.

Può esserci assistenza saltuaria?

La Legge 104 consente anche la cosiddetta assistenza saltuaria, che è quella che si verifica quando la cura del famigliare disabile è condivisa dal lavoratore dipendente e da un altro soggetto, come possono essere un figlio o un genitore.

Quest’ultimo diventa tecnicamente “caregiver sostituto”. In tal caso sia al, diciamo così, “titolare” che al sostituto compete il diritto di richiedere i benefici della Legge 104, ma in misura minore. Più esattamente, un solo giorno di permesso al mese (invece di tre) ogni dieci di assistenza continuativa.