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Pensioni 2023: si parte con le domande “Opzione donna”. Ecco i requisiti

Pensioni 2023: si parte con le domande “Opzione donna”. Ecco i requisiti

Il governo Meloni mediante la legge di bilancio ha modificato l’iter per quanto riguarda la possibilità di andare in pensione anticipatamente per la platea femminile. Andiamo ad analizzare quali sono i requisiti di accesso attuali per anticipare le tempistiche di pensionamento. Nelle righe seguenti cercheremo di chiarirvi un po’ le idee per quanto riguarda la cosiddetta “Opzione donna”.

Pensioni 2023: si parte con le domande “Opzione donna”. Ecco i requisiti

È ormai disponibile la possibilità di inoltrare la propria domanda per quanto riguarda Opzione donna, e cioè la possibilità di andare in pensione in anticipo riservata ad una platea femminile. Per il 2023 è da seguire una procedura aggiornata, che proprio per sua natura coinvolge molte meno donne rispetto all’anno 2022; infatti parliamo di 3 mila contribuenti a fronte delle 23 mila che ne hanno potuto beneficiare nell’anno appena passato.

I requisiti sono stati resi più stringenti e quasi impossibili da soddisfare, questo per espresso volere del governo che ha voluto così risparmiare per investire capitali in altri settori considerati più “sensibili”. Questa scelta strategica però non è affatto piaciuta ai sindacati e alle associazioni di categoria, criticando in maniera dura questa scelta.

Proprio per effetto di queste critiche, il Governo ha promesso che ben presto aprirà un tavolo in corrispondenza di quello già atteso per discutere di riforma per le pensioni; per fine Gennaio era attesa però una sostanziale modifica alla legge Fornero che come ben sappiamo è sempre stata ampiamente criticata dalla Lega di Matteo Salvini, ma pare proprio che per la nuova legge che dovrà ridefinire il sistema pensionistico bisognerà attendere. Nel frattempo vediamo come fare domanda con l’attuale Opzione donna.

Domanda per Opzione donna, come fare

La domanda, come specificato nel Messaggio Inps N°477 si può inviare tramite un ente preposto ossia il patronato, se si vuole procedere “fai da te” è possibile farlo accedendo al sito Inps tramite Spid, CIE o Cns all’apposita area dedicata del sito “Opzione donna”. Per quanto riguarda i requisiti da possedere al momento della domanda, ecco quali sono:

  • Coloro che assistono da almeno sei mesi, un convivente o un familiare affetto da grave disabilità.
  • Donne invalide al 74%
  • Lavoratrici dipendenti di imprese per le quali sono attivi tavoli di negoziazione per la gestione della crisi di impresa.

Se si possiedono questi requisiti, in aggiunta si dovranno possedere 35 anni di contributi maturati per riuscire ad andare in pensione a 60 anni, e se si hanno figli si può accorciare ulteriormente a 59 anni. Naturalmente dal punto di vista economico potrebbe essere leggermente svantaggioso, poiché l’assegno pensionistico verrà calcolato col sistema contributivo e si potrà arrivare a perdere fino al 30% della somma percepita se ad esempio il calcolo fosse stato fatto con sistema contributivo-retributivo.

Pietro Giordano

Appassionato di tutto ciò che è tech. Scienza e curiosità sono il mio pane quotidiano. Divoro libri a colazione e non disdegno di seguire le belle arti.

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