Scienza

Mangiare cibo spazzatura tutti i giorni? Ecco l’esito inaspettato di un esperimento

Mangiare cibo spazzatura tutti i giorni? Ecco l’esito inaspettato di un esperimento

Che succede quando mangiamo cibo spazzatura? Ce lo dice un medico inglese. Si stima che nel Regno Unito più di metà delle calorie assunte giornalmente dalle persone derivi dal cosiddetto cibo spazzatura, ovvero il cibo industriale e ultra-processato (merendine, bibite gassate, il cibo delle catene fast food).

Mangiare cibo spazzatura tutti i giorni? Ecco l’esito inaspettato di un esperimento

Non a caso, si ritiene che in Gran Bretagna un adulto su quattro sia obeso e che lo sia anche un bambino su cinque tra i dieci e gli undici anni.

Ma esattamente quale effetto ha mangiare tutti i giorni questo tipo di alimenti? Finora di studi approfonditi al riguardo non se ne sono fatti molti, così il medico inglese Chris Van Tulleken ha deciso di scoprirlo da sé e alla vecchia maniera, ovvero provando a mangiare junk food tutti i giorni per un mese.

L’esperimento

Per questo esperimento il nostro dottore ha aumentato la propria quota giornaliera di cibo spazzatura dal 30 per cento (sul totale del cibo ingerito) all’ottanta, che poi è quanto nel Regno Unito mangia tutti i giorni una persona su cinque.

Beh, diciamo che i risultati sono stati molto istruttivi. Passato quel mese, il dottor Van Tulleken ha riferito infatti di disturbi del sonno, depressione, ansia, apatia, calo della libido. E anche costipazione. “Mi sentivo più vecchio di 10 anni”, racconta, “ma ho capito che dipendeva dal cibo solo dopo aver finito la dieta”.

E naturalmente al termine di quel mese il dottore aveva anche preso 7 chili in più sul suo peso forma: “Se avessi proseguito per altri sei mesi, avrei preso 40 chili”.

Ma non solo. Chris riferisce anche di essersi sentito spinto a mangiare cibo spazzatura anche senza volerlo coscientemente: il suo cervello, ormai assuefatto alla gratificazione istantanea del junk food, gli diceva di mangiarne ancora e ancora.

In effetti alcune risonanze del suo cervello hanno mostrato che dopo quel mese di cibo spazzatura le aree deputate ai meccanismi della ricompensa si erano collegate stabilmente con quelle dedicate ai compiti ripetitivi e automatici.

“Se questo è l’effetto su un cervello adulto, figuriamoci quelli sul cervello di bambini e adolescenti”, commenta Van Tulleken.

 

 

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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