Malattia, in questi casi l’assenza non è retribuita e si rischia il licenziamento
In determinati casi l’assenza per malattia non è retribuita e si rischia di perdere il lavoro. Scopriamo cosa dice la normativa vigente all’interno dell’articolo di oggi.
La salute è un bene prezioso e fondamentale per gli umani. Un aspetto rilevante che è bene valutare attentamente riguarda i casi in cui l’assenza dal posto di lavoro per malattia non viene retribuita. Ecco di quali casi si tratta. L’assenza per malattia non viene sempre pagata. È possibile distinguere la malattia in tre periodi, tra cui: i primi tre giorni, gli altri 180 giorni ed il periodo successivo. L’INPS indennizza solo il periodo successivo al terzo giorno di malattia. I primi tre giorni di malattia dovrebbero essere retribuiti dal datore di lavoro. Sempre i contratti collettivi stabiliscono l’importo da corrispondere.
La malattia del lavoratore è un’alterazione dello stato di salute del dipendente che gli impedisce, temporaneamente, di svolgere la prestazione lavorativa. Il lavoratore dipendente è legittimato ad assentarsi dal posto di lavoro per tutte le giornate certificate dal medico curante nel certificato di malattia. Il lavoratore dipendente che si assenta dal posto di lavoro per motivi di lavoro deve comunicare al datore di lavoro la sua assenza, recarsi dal medico per ottenere il certificato telematico di malattia, comunicare al datore di lavoro il codice identificativo dell’attestazione del medico e ritornare in servizio. Il lavoratore dipendente assente per malattia ha diritto alle prestazioni erogate dall’INPS e dal datore di lavoro.
La malattia spetta ai lavoratori che si assentano dal posto di lavoro a partire dal quarto giorno di assenza e cassa con la fine della patologia. I primi 3 giorni di assenza non sono coperti da alcuna indennità. Il datore di lavoro ha obbligo di supplire a tale carenza erogando al lavoratore dipendente un’indennità economica sostitutiva. La malattia non viene erogata per un periodo massimo pari a 180 giorni.
L’indennità di malattia è pari a:
Il datore di lavoro eroga l’integrazione dell’indennità INPS al fine di raggiungere una percentuale maggiore della retribuzione media quotidiana.
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