Economia

Magagne coi Pos: come i furbetti aggirano l’obbligo

Magagne coi Pos: come i furbetti aggirano l’obbligo

Inizia l’era dell’obbligo di garantire i pagamenti Pos da parte dei commercianti, e si sa, “fatta la legge, trovato l’inganno” come dicono gli avvocati. Andiamo a capire come molti esercizi commerciali tentano di eludere gli obblighi imposti da legge per garantire i pagamenti elettronici.

Magagne coi Pos: come i furbetti aggirano l’obbligo

L’eventuale verbale imposto da legge è legato più che alla mancanza di apparecchiatura Pos, al diniego da parte dell’esercente di accettare il pagamento sotto forma elettronica. Come ben sappiamo, dallo scorso 30 giugno scatta l’obbligo per commercianti, fornitori di servizi ed ogni genere di professionisti di mettere a disposizione del cliente il pagamento Pos.

In tutti quei casi ove il pagamento venisse rifiutato da parte dell’esercente, quest’ultimo andrebbe incontro ad una contravvenzione che parte da 34 euro, più il 4% sull’importo del pagamento complessivo. 

Cosa afferma il Codacons

Dal Codacons iniziano già ad arrivare i primi allarmi riguardo ai “furbetti del Pos”, la stessa associazione avvisa: “Nessuna delle due norme, tuttavia, aveva introdotto sanzioni per gli esercenti che rifiutavano pagamenti con carte e bancomat. Questo ha portato ad una situazione paradossale in cui ancora oggi numerosi negozianti in tutta Italia, pur possedendo il Pos, impediscono ai clienti di pagare con moneta elettronica, consapevoli che non andranno incontro ad alcuna multa. Tuttavia la norma che prevede la sanzione a partire dal prossimo 30 giugno potrebbe essere aggirata ricorrendo ad alcuni ”escamotage”.

In merito alle disposizioni il Codacons prosegue: “le disposizioni escludono l’obbligo di pagamento con il Pos in caso di oggettiva impossibilità tecnica: il commerciante che dichiara di avere il Pos fuori uso (per un guasto tecnico o quando il terminale non ha linea) non è passibile di sanzione. Non solo. Per essere in regola con la nuova norma, esercenti e professionisti potrebbero limitarsi ad accettare anche un unico circuito e una sola tipologia di carta di debito (per esempio il bancomat) e una sola di credito, restringendo così il diritto degli utenti a pagare con Pos”.

Pietro Giordano

Appassionato di tutto ciò che è tech. Scienza e curiosità sono il mio pane quotidiano. Divoro libri a colazione e non disdegno di seguire le belle arti.

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