La fine dell’universo: come sarà secondo la scienza
Per molto tempo gli scienziati, anche gente del calibro di Albert Einstein, hanno ritenuto che il nostro universo fosse statico e infinito. Oggi gli astrofisici non la pensano più in questo modo. Quasi tutti sono convinti infatti che l’universo prima o poi finirà. È circa il modo in cui questo “evento” apocalittico si verificherà che si manifestano le divergenze di opinione.
Secondo le correnti più “in voga” oggi nel mondo della cosmologia, i possibili scenari circa la fine dell’universo sono cinque.
Vediamoli.
In questo scenario lo spazio a un certo punto “metterà la marcia indietro” e da una indefinita espansione si passerà a un contrarsi e restringersi. In questo universo in contrazione è la gravità la forza dominante: tutto “ricade” su se stesso, al punto che stelle, pianeti e intere galassie entrano in collisione tra loro. Il punto finale di questo scenario è un universo collassato molto simile al cosiddetto “brodo primordiale”.
In inglese questo scenario lo chiamano “Big Freeze“. Qui siamo davanti a un universo che si espande e sì espande senza fine, fino al punto che le galassie rimangono da sole nel “cielo” e lo spazio intorno diventa buio, freddo e senza vita.
Si tratta in sostanza di un universo che piano piano va a spegnersi, dominato dal secondo principio della termodinamica (l’entropia). Alla fine, in questo scenario, l’universo raggiungerebbe una temperatura prossima allo zero assoluto trasformandosi in un vuoto infinito in cui non può accadere più nulla. Questo è certamente il finale più cupo, triste e disperato.
Questo scenario si basa sulla cosiddetta “energia oscura”, che si ritiene sia la forza responsabile dell’espansione dell’universo. Se la spinta verso l’espansione dovesse diventare più forte della forza di gravità, si potrebbe produrre un vero e proprio “strappo” nel tessuto dell’universo: in questo scenario spazio e galassie finirebbero interamente disgregati, e noi con loro.
Si tratta di una teoria che parte dall’assunto secondo il quale il nostro universo non sarebbe del tutto stabile e che il vuoto in realtà sia fasullo. Si tratta certamente dello scenario più complicato da capire: diciamo solo che prevede la formazione di “bolle” di (falso) vuoto che espandendosi a una velocità prossima a quella della luce travolgerebbero e distruggerebbero tutto ciò che incontrano.
Ovvero l’Eterno Ritorno. In questo scenario l’universo si contrarrebbe per poi espandersi nuovamente in un “Big Bang”, in un ciclo pressoché eterno.
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