Investire in buoni postali: meglio o peggio dei Btp? Cosa cambia questo mese
L’inflazione che sta colpendo gli italiani e altissima, per questo motivo molti stanno cercano di capire come investire i vari risparmi, difendendoli dall’erosione per la perdita di valore. Inutile girarci intorno, l’inflazione è arrivata all’8% e le previsioni per l’autunno non sono di certo positive.
La domanda è: il valore del buoni fruttiferi conviene o no? Le novità di settembre fanno aumentare ancora di più i quesiti in merito. Proviamo a vedere insieme che cosa accadrà.
I buoni fruttiferi postali rappresentano uno strumento ottimo e di grande valore. Questi erogano un interesse che aumenta nel tempo, con capitale garantito dalla Stato italiano. Inoltre, questo capitale è sempre a disposizione e può essere prelevato in ogni momento nel corso della vita.
Per esempio, i buoni fruttiferi postali 4×4 ergoano interessi ogni 4 anni nei soldi che sono stati investiti inizialmente. I dubbi per il mese di settembre portano a valutare anche i BTP che sembrano essere maggiomente convenienti per gli investitori.
I BTP sono strumenti garantiti sempre dallo Stato Italiano ed emessi dal Ministero del Tesoro italiano. Un risparmiatore si potrebbe chiedere se sia meglio investire sul buono fruttifero postale o sul BTP, ma in entrambi i casi c’è la garanzia dello Stato quindi non ci sono dubbi in merito alla loro validità.
I BTP hanno attualmente dei rendimenti superiori ai Buoni Fruttiferi, per questo motivo dal punto di vista del guadagno e al contrasto all’inflazione, c’è sicuramente una differenza. Gli esperti evidenziano che sono entrambi sicuri, ma uno rende maggiormente offrendo qualche soldo in più.
Attenzione, perché il BTP è legato ad alcuni limiti. Se lo si vende in anticipo potrebbe portare alla perdita di conto capitale, oltre che offrire una aliquota fiscale del 12,50%.
Cosa significa tutto questo? Sono due valide alternative, ma gli analisti mettono l’accento sul rendimento maggiore odierno dei BTP in confronto ai Buoni Fruttiferi Postali. La differenza non è estrema, ma se ragioniamo nell’ordine di investimenti importanti, ciò può fare una bella differenza.
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