Economia

Investire: BTp a 50 anni, rendimento al 3%. Mai così vantaggiosi

Investire: BTp a 50 anni, rendimento al 3%. Mai così vantaggiosi

Voglia di un investimento a lungo termine? Scopriamo insieme cosa offre un BTp a 50 anni e come valutare il suo rendimento netto al 3%.

Investire: BTp a 50 anni, rendimento al 3%. Mai così vantaggiosi

Il trend dei titoli di stato

Nel terzo trimestre di quest’anno gli acquisti netti dei bond con il “quantitative easing” cesseranno almeno stando a quanto ha dichiarato pochi giorni fa la BCE. Stando alle previsioni vi sarà un rialzo dei prezzi.

I rendimenti italiani, nell’ultimo periodo, hanno un trend negativo con il BTp a 50 anni ovvero la scadenza più lunga emessa dal Tesoro italiano, offriva fino a qualche settimana fa un rendimento netto del 3%. Ma cosa vuol dire questo?

BTp a 50 anni e rendimento al 3%: perchè accade questo

Il BTp in questione è quello con scadenza 1 marzo 2072 e cedola 2,15% (ISIN: IT0005441883) . Si tratta del BTp emesso nella primavera del 2021 che nell’ultimo periodo non ha avuto un riscontro positivo. Di pochi giorni fa è la sua quotazione peggiore ovvero a 76,45 centesimi: mai così bassa dal momento della sua emissione.

Questo caldo della quotazione stava ad indicare un peggioramento del tasso ovvero un loro del 3,43% pasi al 3% netto. Chi decidesse di acquistare adesso questo titolo  dovrebbe spendere solamente 764,50 euro per ogni 1.000 euro di investimento nominale. In cambio riceverebbe annualmente cedole per 18,81 euro netti all’anno, il 2,46% della cifra effettivamente spesa.

A conti fatti, alla scadenza dell’investimento l’obbligazionista sarebbe rimborsato di 1000 euro ovvero 235, 50 euro di plusvalenza data dal minor importo speso all’acquisto. Questi sarebbe pari al 30,8% del valore sborsato quasi 50 anni prima. Su base annua, parliamo di un rendimento extra dello 0,62%, pari allo 0,54% netto.

Ma quanto vale davvero il 3%

A vederla così potrebbe sembrare un buon investimento tuttavia, per capire bene bisogna analizzare la situazione nel complesso. Il 3% è piuttosto poco se consideriamo che l’inflazione italiana è salita al 6,5% nel mese di marzo.

Analizzando nel lungo periodo consideriamo che prima o poi la crescita dei prezzi al consumo rallenterà e si riporterà intorno al target del 2% fissato dalla BCE. Questo significa che il rendimento offertoci dal bond si rivelerà positivo in termini reali.

Oltre a questo bisogna considerare che il titolo in questione prevede l’assunzione di un rischio di credito praticamente inesistente. In ultimo ricordiamoci poi che non è detto che bisogna acquistare il BTp a 50 anni per tenerlo fino alla scadenza. Si potrebbe ragionare in termini speculativi, pur non immediati, ossia confidando che prima o poi il prezzo torni a salire e venderlo così prima della scadenza realizzando una maggiore plusvalenza. 

 

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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