Investire: azioni e buoni fruttiferi postali coi migliori rendimenti in questo periodo
L’inflazione erode il nostro potere di acquisto e quindi nella misura in cui si può fare qualcosa dobbiamo cercare di porvi rimedio. Un modo può essere attraverso la sottoscrizione di buoni fruttiferi postali, obbligazioni o altri strumenti di risparmio e/o investimento. La strategia peggiore è senz’altro lasciare i soldi a languire nel conto corrente.
Le famiglie italiane questa lezione l’hanno imparata praticamente da sempre, se è vero che gli italiani sono storicamente tra i popoli più propensi al risparmio nel mondo (anche se negli ultimi decenni sempre meno, tanto che ci siamo andati collocando dietro a Francia e Germania).
Si diceva del conto corrente. Il problema, ovvio, è che con un aumento significativo dei prezzi i soldi perdono di valore. Diecimila euro di oggi, infatti, tra 10 anni presumibilmente ne varranno solo 7 mila. Insomma, i soldi messi da parte con tanti sacrifici sul conto subiranno un calo del loro potere di acquista di circa il 30 per cento.
Che fare per proteggere i risparmi dall’inflazione? Chi non ha troppa propensione al rischio di solito sceglie i buoni postali fruttiferi, che non danno grandi interessi, ma se non altro garantiscono il capitale a scadenza. Se invece si è disposti a prendere qualche rischio in più, allora ci si può rivolgere alle azioni o ai ai buoni poliennali del tesoro (btp).
Gli esperti di Société Générale ravvisano delle interessanti occasioni di investimento in alcuni titoli petroliferi, per via degli alti dividendi che offrono.
C’è per esempio quello Eni, che offre un “dividend yeld” 2022 e 2023 pari al 7,8%. L’indicazione è comprare a un prezzo di 17,5 euro, il che potrebbe voler dire un rendimento cedola del 37,8% (total return) e performance a sei mesi del -11,8%.
Il “dividend yeald” 2022 e 2023 della Total Energies (compagnia portoghese) è del 5,9% e del 6%, il rating è buy con target price di 65 euro e un rendimento totale (total return) del 37,8%.
Sono due i buoni che rendono di più a settembre. Si tratta del 3 per 4 per investimenti fino a 12 anni e del 4 per 4 per investimenti fino a 16 anni. Sono prodotti sicuri perché garantiti dallo Stato, non hanno costi di sottoscrizione e nemmeno di rimborso. Il punto di forza è che si può chiedere il rimborso del capitale in qualsiasi momento. Se si chiede prima della scadenza, si perdono gli interessi, ma il capitale è sempre salvo.
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