Immaturità affettiva: questi fattori indicano quando si manifesta nella coppia
L’amore può dirsi maturo se si basa su valori imprescindibili quali reciprocità, stima, equilibrio, rispetto e progetti condivisi. Se il rapporto è fatto di amore superficiale e vive di gesti eclatanti, pretese e aspettative infrante derivanti da promesse non mantenute, l’amore è immaturo.
L’immaturità affettiva ovviamente non arriva dal nulla, ma pone le radici nella storia personale dei due partner. Fin da piccoli la prima forma di affetto che apprendiamo è l’amore genitoriale, esprimendo verbalmente l’affetto che proviamo con l’iconico «ti voglio bene», che concentra amore, stima e rispetto uniti al desiderio che la persona possa avere il meglio dalla vita, e formulando una sorta di promessa di appoggio per riuscire a raggiungere questa condizione.
Per mantenere questa parola nel corso della vita di coppia è però necessario apprendere le basi giuste durante l’infanzia, ma non tutti però lo hanno fatto.
Chi è cresciuto con genitori invadenti, abusanti, trascuranti, eccessivamente ansiosi, non è in grado né di «lasciar entrare e accogliere con piacere» né di «tenere fuori e respingere». Finirà per fondersi oppure chiudersi completamente, non trovando la giusta distanza tra sé e l’altro e manifestando problemi con i confini interiori, non sapendo individuare i propri bisogni e non avendo un chiaro senso dell’identità personale, perdendo di vista anche il confine tra giusto e sbagliato.
In assenza di qualsiasi punto di riferimento, molte persone confondono regali, attenzioni eclatanti e finte tenerezze con autentico affetto, perdendo le «attenzioni più mature», cioè gesti meno eclatanti ma che possono alleviare la giornata e aiutare a risolvere i problemi, come l’ascolto empatico, la vicinanza emotiva, l’essere capito e ascoltato.
I tre fattori chiave che indicano immaturità affettiva nella coppia sono i seguenti.
Molte relazioni vivono di pregiudizi. I partner si fanno un’idea rigida dell’altro e la portano avanti, accogliendo le parole dell’altro come conferma dell’idea personale. Quando si è prevenuti, si tende ad ascoltare male o non ascoltare affatto. L’ascolto deve essere attento e attivo, si deve riconoscere riconosco il valore dell’interlocutore, sforzandosi di comprendere il suo punto di vista, perché il suo punto di vista, anche se differente dal proprio, ha lo stesso valore.
In qualsiasi relazione ci sono aspettative, ma nessuna di esse, però, può portare a pretendere che l’altro sia il garante della propria felicità. Ognuno è responsabile dell’appagamento personale, non si può sempre incolpare l’altro se qualcosa va male. Si deve riconoscere il valore del proprio interlocutore e sforzarsi di comprendere il suo punto di vista, perché anche se differente dal proprio, ha lo stesso valore.
Quando l’identità individuale non è solida e i confini tra due persone sono sfumati, ci si aspetta che l’altro possa magicamente completare noi stessi e sopperire a ogni mancanza. Il partner finisce per diventare il contenitore e il bersaglio di ogni sfogo e la coppia si caratterizza per litigi molto intensi e sfuriate e la relazione diventa un’altalena, che a tratti fa sentire soli, sconfitti ed arrabbiati e a tratti fa sentire euforici e innamorati.
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