I figli ottengono l’intelligenza dalla mamma, lo dice la scienza

I figli ottengono l’intelligenza dalla mamma, lo dice la scienza

Pare che i figli ereditino l’intelligenza dalla mamma, mentre il babbo non ci avrebbe quasi parte. Questa, per lo meno, è la conclusione di una ricerca condotta da alcuni studiosi di Glasgow, in Scozia.

Malgrado il fatto che quella dell’intelligenza sia una questione complessissima, secondo questi ricercatori le donne avrebbero maggiori probabilità di trasmettere i “geni dell’intelligenza”, perché questi sono portati dal cromosoma X.

È una faccenda di probabilità: le donne hanno due cromosomi X (XX), gli uomini solo uno (XY).

I figli ottengono l’intelligenza dalla mamma, lo dice la scienza

Uno dei primi studi in questo vastissimo campo fu condotto nel 1984 a Cambridge e da allora se ne sono succeduti molti altri.

Queste ricerche avrebbero concluso, in buona sostanza, che i geni materni contribuiscono per la maggior parte allo sviluppo dell’intelligenza nei figli.

Ma esiste una categoria di geni cosiddetti “condizionati” che si attivano e funzionano solo se provengono in certi casi dalla madre, in altri dal padre.

In sostanza questi geni posseggono una sorta di “etichetta” biochimica che ci permette di rintracciarne l’origine o dalla madre o dal padre e anche di stabilire se sono attivi o no nella prole.

In sintesi: sembra che i cosiddetti “geni dell’intelligenza” per poter funzionare debbano provenire dalla mamma.

Esperimenti sui topi

Esperimenti di laboratorio su topi geneticamente modificati hanno mostrato che le cavie con un surplus di geni materni sviluppavano cervelli e teste più grandi, ma corpi più piccoli. Quelli invece con una dose maggiore di geni paterni avevano cervelli più piccoli e corpi più grandi.

I ricercatori hanno individuato le cellule che recavano solo i geni paterni o materni in sei diverse aree del cervello che controllano diverse funzioni cognitive, dalla memoria alle abitudini alimentari.

Nei primi giorni di sviluppo dell’embrione una cellula può fare la sua comparsa ovunque nel cervello, ma via via che gli embrioni maturano, cellule che portavano i geni paterni si accumulavano in alcune aree del cervello più primitivo: ipotalamo, amigdala, preottica e il setto.

Queste aree fanno parte del sistema limbico, che è coinvolto in funzioni primarie come sesso, cibo e aggressività. Va però ricordato che cellule con un corredo genetico paterno sono state trovate anche nella corteccia, che è la sede di funzioni sofisticate come pianificazione e linguaggio.

I figli prendono l’intelligenza dalla mamma: lo studio di Glasgow

Ma veniamo allo studio scozzese del Medical Research Council di Glasgow.

Per questa ricerca gli studiosi hanno intervistato ogni anno (dal 1994) 12.686 giovani di età compresa tra i 14 e i 22 anni. Si trattava di soggetti di razza, istruzione e provenienza socio-economica differenti.

La conclusione dei ricercatori è che il miglior fattore predittivo sull’intelligenza dei soggetti era il quoziente intellettivo delle mamme.

C’è però da sottolineare che secondo quanto si sa al momento dell’intelligenza solo una parte di essa è da ritenere ereditaria (dal 40 al 60 per cento) e che il resto dipende da fattori ambientali, come per esempio le condizioni socio-economiche di partenza.

È anche chiaro che una mamma che fa sentire amato e sostenuto il proprio figlio lo rende più sicuro e più capace di affrontare le sfide del mondo senza perdersi d’animo.