Economia

Hai mai visto il “francobollo della colomba”? Vale una fortuna, magari ce l’hai in casa

Hai mai visto il “francobollo della colomba”? Vale una fortuna, magari ce l’hai in casa

Francobolli che passione! Di fronte a un pezzo raro, anche il più scafato dei collezionisti per qualche istante torna bambino. Per qualche istante, perché poi molto prosaiche considerazioni di vil denaro riportano tutti quanti coi piedi per terra, specie se il pezzo in questione davvero molto raro e quindi anche molto quotato.

Hai mai visto il “francobollo della colomba”? Vale una fortuna, magari ce l’hai in casa

La logica che governa il mondo del collezionismo è un po’ la stessa qualunque sia l’oggetto del contendere: francobolli, monete, banconote.

Francobolli: un mondo per iniziati

Ma nel caso dei francobolli ci si trova dinanzi a un mercato un po’ sui generis, ancora più elitario degli altri due. Si tratta tra l’altro di un campo che può richiedere un grado di preparazione ancora più approfondito che negli altri due. insomma, possiamo ben dire che il mercato dei francobolli è definibile senz’altro come un universo a parte.

Un pizzichino di storia

La nascita del francobollo si deve a tale Rowland Hill, che nel 1840 licenziò il primo esemplare in assoluto a beneficio delle poste vittoriane, il celeberrimo Penny Black.

La colomba svizzera

Credit: Wikipedia

Se quello è il progenitore della stirpe, diversi quarti di nobiltà può vantare anche il francobollo di cui vogliamo parlarvi qui: il Basel Dove, laddove Basel sta ovviamente per la città svizzera di Basilea, città renana capitale del cantone omonimo, e Dove per “dove”, ovvero “colomba” in inglese (anche il mondo del collezionismo è ormai appestato dall’onnipresente inglese).

Stampato nel 1845 a Basilea, la tiratura ne fu piuttosto bassa, appena 41 mila pezzi in tre anni di produzione. Il nome si deve all’immagine che vi campeggia: una colomba con in bocca una lettera.

Se si tratta di un esemplare in perfette condizioni, il Basel Dove può ascendere a quotazioni intorno ai 10 mila euro, ma in alcuni particolarissimi casi si è anche parlato di aste sino a 18 mila euro, che non sono noccioline.

Data la bassa tiratura, non è molto probabile che lo troviate rovistando in qualche vecchio cassetto, ma come si dice, mai mettere limiti alla provvidenza…

Pietro Giordano

Appassionato di tutto ciò che è tech. Scienza e curiosità sono il mio pane quotidiano. Divoro libri a colazione e non disdegno di seguire le belle arti.

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