Francobolli che raggiungono i 30.000 euro? Esistono e magari ne hai uno nel cassetto
Anche oggi i francobolli possono raggiungere quotazioni di tutto rispetto, soprattutto se, come del resto nel caso delle monete, sono particolarmente rari.
La cosa vale in ogni Paese del mondo e l’Italia non fa eccezione. Anche da noi, infatti, sono stati emessi francobolli che raggiungono quotazioni ragguardevoli. Vediamone alcuni.
Rammentando che il primo francobollo della storia fu emesso nel 1840 (il celeberrimo Penny Black britannico) e che la passione per i francobolli e il relativo collezionismo si chiamano filatelia, ricordiamo anche che i primi francobolli italici si possono far risalire agli anni intorno al 1850.
La prima serie di francobolli in assoluto venne emessa in Italia dal Regno Lombardo Veneto: si trattava della serie conosciuta come Aquila Bicipite. Era composta da cinque francobolli, è molto rara e può raggiungere valori estremamente appetibili sul mercato dei collezionisti.
Se per caso avete un esemplare di questa serie, sappiate che potreste avere per le mani un gruzzolo compreso tra i 21 mila e i 23 mila euro, che non è affatto male.
Dopo pochissimo tempo rispetto al lombardo-veneto, anche altri stati preunitari decisero di emettere i loro primi francobolli. Tra i primi lo fecero il Regno di Sardegna e il Granducato di Toscana.
I francobolli emessi nel 1854 dal Regno di Sardegna con l’immagine di Vittorio Emanuele II hanno un valore eccezionale. Sono tre francobolli molto rari che insieme possono quotare addirittura 98 mila euro.
Dal 1851 anche il Granducato toscano cominciò a stampare i suoi primi francobolli. In questo caso la quotazione più alta se la contendono sette francobolli stampati nel 1860.
Una serie completa e in buono stato può andare via per la notevolissima cifra di 170 mila euro!
Lo Stato Pontificio emise i suoi primissimi francobolli a partire dal 1852. La prima emissione consistette di 11 esemplari. Chi per avventura oggi possedesse questa intera emissione, si troverebbe in tasca il valore non disprezzabile di circa 15 mila euro.
Un francobollo da 80 centesimi del Ducato di Parma oggi può quotare sui 21 mila euro, se parliamo dell’intera serie, laddove un singolo pezzo può quotare addirittura 5 mila euro.
Pure il Ducato di Modena si difende bene: in questo caso un singolo francobollo ducale può toccare anche i 2100 euro.
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