Esistono delle routine che ci donano felicità? Cosa dice la scienza in merito

Esistono delle routine che ci donano felicità? Cosa dice la scienza in merito

Molto spesso curiosando su Internet possiamo trovare svariati articoli, video e siti che danno tanti consigli per essere felici ed aumentare il proprio benessere fisico e mentale. A volte questi consigli risultano essere validi, ma altre volte non lo sono affatto, perché spesso non sono consigli che si basano su una base scientifica.

In casi molto estremi, parliamo di consigli che non sono d’accordo su quello che sappiamo sul funzionamento del cervello, e della nostra mente.

Esistono delle routine che ci donano felicità? Cosa dice la scienza in merito

Quindi bisogna affidarsi solamente ai consigli di un esperto neuroscienziato, una persona che studia ogni giorno il cervello, e stiamo parlando di Alex Korb, lui lavora presso la famosa Università della California, e molto di recente ha pubblicato un libro, chiamato  The upward spiral e cioè “La spirale ascendente”, però il testo non è ancora stato tradotto in italiano.

In questo libro Korb ci propone delle strategie molto utili per sospendere quello che lui definisce spirale discendente, e cioè la fase depressiva che porta affaticamento,stanchezza, e tristezza, e fare in modo che il nostro cervello entri nella spirale ascendente e cioè quella fase che ci porta felicità e benessere.

Tutto il libro si basa su quello che sappiamo a livello neuroscientifico, e cioè dei rapporti tra le emozioni, i pensieri e le azioni.

Qui di seguito elencheremo le 4 abitudini che sono capaci di renderci felici, e che sfamano il nostro cervello:

1. Quando ti senti giù, ti chiedi a cosa essere grato?

A volte sembra che il nostro cervello non voglia la felicità, come quando ci vergogniamo o quando ci sentiamo in colpa, ma a volte è importante accettare le emozioni “negative”, perché il nostro cervello non vuole farlo?

Perché sia la vergogna che il senso di colpa attivano nel cervello le medesime aree cerebrali, e quindi nel provare queste emozioni il cervello è come se si stesse premiando da solo, e questo ci fa preoccupare. Perché le preoccupazioni tendono ad aiutare l’amigdala a fermarsi.

2.Bisogna dare un nome alle emozioni

Ti senti male? Sai dare un nome a questo tuo sentirti male? Ansioso? Preoccupato? Triste? Psychological Science ha pubblicato questo studio sulle risonanze magnetiche, dove i partecipanti dovevano osservare i volti di determinate persone mentre esprimevano un emozione. E ne è uscito che la loro amigdala si attivava come risposta all’emozione vista. Ma quando gli veniva chiesto di dover dare un nome all’emozione che stavano osservando, la corteccia prefrontale ventrolaterale ha iniziato ad attivarsi, riducendo l’attività dell’amigdala. 

3.Bisogna prendere una decisione

Diversi studi delle neuroscienze hanno dimostrato che il dovere di prendere delle decisioni, riduce le preoccupazioni e l’ansia, e aiuta a risolvere i problemi.

4. Bisogna cercare il contatto fisico

Abbiamo bisogno di sentirci amati e accettati dagli altri, altrimenti per noi sarà doloroso. 

Da uno studio effettuato è stato rilevato che quando non ci sentiamo accettati dagli altri o veniamo esclusi, porta a reagire il nostro cervello come se stessimo provando del dolore a livello fisico. 

Il neuroscienziato Korb ci ricorda che è tutto interconnesso, e cioè che la gratitudine migliora la qualità del sonno, che a sua volte riduce il dolore fisico e solleva l’umore. E riduce anche l’ansia che a sua volta ci rende più svelti nel restare concentrati nelle varie attività.