Quando fare un bonifico può essere rischioso: i dati da non dimenticare

Quando fare un bonifico può essere rischioso: i dati da non dimenticare

Quando fare un bonifico può essere rischioso: i dati da non dimenticare

Effettuare un bonifico è una operazione così frequente che, nella maggior parte dei casi, non si fa più attenzione a determinati dettagli essenziali per confermarne la regolarità. Proviamo a fare chiarezza?

Quando fare un bonifico può essere rischioso: i dati da non dimenticare

Quando fare un bonifico può essere rischioso: i dati da non dimenticare

Bonifico, a cosa fare attenzione?

Il bonifico è una operazione bancaria studiata appositamente per permettere un passaggio di denaro giustificato. Questa azione è resa più facile grazie alle piattaforme di home banking.

Inoltre questa è una forma di transazione monetaria tra le più affidabili, perché si svolge attraverso i canali della banca che fa da garante per il trasferimento del denaro da committente a beneficiario.

C’è un dettaglio molto importante che non deve essere sottovalutato, perché essendoci la banca come garante l’operazione deve essere svolta nel migliore dei modi. Questo perché il bonifico consente anche di poter svolgere tutte le verifiche su piano fiscale, proprio perché rientra tra le operazioni tracciabili e verificabili.

Le autorità competenti credono in questo strumento, anche quando si tratta di pagamenti poco corposi. Di solito, un bonifico viene utilizzato per un passaggio di denaro ingente a più zeri ma per favorire la tracciabilità dei pagamenti è permesso anche coprire il passaggio di cifre piccole.

In sostanza, tutto questo serve per promuovere i pagamenti digitali e meno quelli in contanti.

I dettagli del bonifico da non dimenticare mai

Come accennato, questa è una forma di pagamento sicura. Tuttavia deve rispondere a tutti i dettagli richiesti al fine che sia confermato e corretto. Prima di tutto devono essere presenti le informazioni di base, come committente e destinatario, con dati anagrafici o ragione sociale di chi riceve e di chi invia il denaro.

Un altro dettaglio fondamentale è l’IBAN del destinatario che rappresenta il codice identificativo che consente la regolarità del passaggio del denaro. Nella maggior parte dei casi, qualora l’IBAN fosse errato, i sistemi informatici dovrebbero bloccare la transazione ma ci sono dei casi in cui si potrebbe sfuggire a questo controllo.

Uno dei dettagli che spesso viene trascurato è l’inserimento della causale. La motivazione del pagamento è importante soprattutto in questo periodo di controlli sulle transazioni sospette.

Si giustifica un pagamento e si danno tutte le informazioni corrette per il beneficiario e il mittente stesso. Serve anche a dare una giustificazione in caso di controllo e discrepanze a livello fiscale.

Le transazioni sospette vengono segnalate dalla Banca all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) soprattutto quando gli importi sono superiori a 5 mila euro. Tutto questo è stato studiato per evitare riciclaggio e possibili reati, ricordando che dal 2017 è possibile operare anche con il bonifico istantaneo (trasferimento rapido di denaro).