DL Aiuti è legge: modifiche a cessione del credito e cartelle. Rischio percettori di RdC
Come abbiamo potuto apprendere negli ultimi giorni, il Decreto Aiuti è passato a legge. Con l’approvazione in Senato, è stato confermato in via definitiva il testo del 14 luglio ‘22, andando così a legittimare numerose novità inerenti al Reddito di Cittadinanza, alla cessione del credito ed anche alle modalità di rateizzazione delle cartelle esattoriali.
Il Decreto Aiuti – come ben sappiamo – è stato il principio delle diatribe nella maggioranza, ma quest’ultimo, nonostante le tensioni, è stato trasformato in legge. Nonostante le tensioni politiche presenti all’interno della maggioranza, il DL 50/2022 è quindi diventato legge, introducendo le novità che andremo adesso a scoprire all’interno dell’articolo.
In materia di bonus, il governo ha cercato di mitigare l’incremento del caro vita col bonus 200 euro, ma ciò non sembra essere sufficiente. Di fatto questo è stato uno dei fattori che ha condotto l’attuale governo alla crisi. Prima di giungere alla Camera, il testo ha incrementato i punti d’interesse, ed oltre che alle modifiche per il Reddito di Cittadinanza, ne sono presenti alcune che riguardano imprese e famiglie come interventi sulle bollette e cessione del credito.
In materia di bonus, i più controversi dell’ultimo periodo sembrano essere proprio il Reddito di Cittadinanza ed il Superbonus; ma nel dettaglio cosa è cambiato nella conversione in legge del Decreto Aiuti?
Le modifiche che coinvolgono il Reddito di cittadinanza, sottolineate nel testo del nuovo art. 34-bis riguardano le offerte di lavoro idonee per tutti coloro che percepiscono il sussidio. Le predette offerte potranno essere disposte anche direttamente dai titolari d’impresa, e la rinuncia all’offerta comporterebbe per il percettore una penalizzazione che, sommata ad eventuali successivi dinieghi, andrà a causare la perdita del Reddito.
I cambiamenti inerenti a questo supporto offerto dallo stadio sono i seguenti: gli istituti di credito potranno sempre conferire i denari acquisiti alle aziende che siano in possesso di conto corrente presso il medesimo istituto, ma la scelta dei cessionari sarà meno stringente rispetto al passato, andando ad affiancare così la proroga al prossimo 30 settembre riguardante le unifamiliari.
Per somme dovute fino a 120.000€, verrà incrementato il numero di rate che – se non pagate – porteranno allo scioglimento del piano di rientro. Si passerà dalle attuali 5 ad 8 rate; ma vi è anche una penalizzazione introdotta, e questa riguarda chi non rispetterà le scadenze imposte. Di fatto, a tutti coloro che non rispetteranno le scadenze menzionate in precedenza, verrà negata la dilazione del debito.
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