Dieci Lire: controlla le tue, se hai questa può valere fino a 9.000€
La numismatica è una disciplina molto affascinante e sono moltissimi gli esperti alla ricerca di qualche moneta o banconota da collezionare. Ci sono delle monete considerate altamente rare, che aumentano il loro valore anno dopo anno.
Purtroppo è la prassi lasciare queste monete antiche dentro i cassetti o nelle borse, dimenticandosi della loro esistenza. Eppure alcune di queste, se in possesso di particolari requisiti e dettagli potrebbero valere tantissimo. La moneta da 10 Lire è una di queste e potrebbe arrivare ad un valore di vendita che sfiora i 9.000 euro.
La storia delle monete da 10Lire è molto antica e ha inizio con il Regno d’Italia nel 1861. Speranza Filippo è il primo creatore assoluto con la testa del Re Vittorio Emanuele II e la scritta con il nome in maiuscolo sul fronte. Il retro era impreziosito dallo stemma sabaudo incoronato con dei rami di quercia e di lauro.
Sulla destra si nota il monogramma della Banca d’Italia e poi sulla sinistra il segno della Zecca. Le monete del Regno d’Italia sono state coniate dall’unificazione sino al 1865, con i primi esemplari particolarmente interessanti perché la testa del Re era di dimensioni leggermente minori di quelle successive.
Dal 1926 sino al 1930 è stata mandata avanti la coniazione a Roma con il Re Vittorio Emanuele III. Gli autori sono Motti e Romagnoli con la testa nuda del Sovrano e la scritta “VITTORIO EMANUELE III – RE D’ITALIA“. Sul retro c’è il fascio disteso su una biga e ha un peso di 10 grammi, con diametro di 27mm.
Romagnoli ne disegna un’altra che viene coniata nel 1936, sempre con la testa del Re e poi sul retro l’Italia che tiene il fascio littorio con peso e diametro come quella sopra. Queste edizioni sono già di alto valore, e se si prova a ricercarle sui siti specializzati e gli e-commerce come Ebay o Etsy, non è difficile trovarle in vendita a prezzi che orbitano intorno ai 3.000 euro.
Poi ne sono state coniate altre, come le Spighe e le Olivo con base in alluminio, diametro di 29mm e un peso irrisorio di 3 grammi. Nel 1951 fino al 2001 viene coniata la seconda serie di Spighe per poi dar spazio all’Euro. Si riconoscono perché presentano un aratro sulla parte principale e due spighe di frumento sul rovescio, con metallo Italma e peso di 1,6 grammi.
La Moneta da 10 Lire che ha un valore maggiore è quella coniata nel 1912 ed è l’Aratrice. Se in ottimo stato di conservazione può valere sino a 9.000 euro e rappresenta l’Italia agricola.
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