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Deposito nazionale per le scorie nucleari: ecco le possibili realizzazioni

Deposito nazionale per le scorie nucleari: ecco le possibili realizzazioni

Oggi, in virtù della delicata situazione energetica che sta affliggendo tutto il vecchio continente a seguito delle tensioni internazionali, andremo ad analizzare le possibili realizzazioni dei depositi nazionali che potrebbero essere creati per poter contenere le scorie nucleari derivanti da un eventuale riavvio degli impianti, e costruite secondo lo standard IAEA al quale dovranno attenersi i progetti.

Deposito nazionale per le scorie nucleari: ecco le possibili realizzazioni

Avete mai visto com’è fatto un deposito per i rifiuti radioattivi?

Sul sito ufficiale dell’International Atomic Energy Agency sono reperibili informazioni sui vari modelli diversi di infrastrutture di stoccaggio delle scorie. Il luogo presenterà una costruzione formata da delle barriere naturali e ingegneristiche che verranno messe in serie per poter contenere tutta la radioattività, esse sono state progettate, come scrivevamo su, proprio secondo le direttive e gli standard IAEA (International Atomic Energy Agency) e dell’ente di controllo ISIN.

Infatti le cosiddette barriere ingegneristiche di protezione verranno create con degli appositi conglomerati cementizi armati, che serviranno per andare ad esiliare la radioattività dei rifiuti per tutto il tempo che servirà per farlo decadere ai livelli che vengono paragonati agli intervalli che permettono alla radioattività ambientale di cambiare.

Poi all’interno delle celle saranno messi dei contenitori enormi che al loro interno porteranno dei contenitori metallici dove saranno inserite le scorie nucleari, chiamati anche manufatti.

Le tempistiche della giacenza

In seguito, in queste celle saranno messi in modo definitivo fino a 78.000 metri cubi di rifiuti che saranno ad attività bassa e molto bassa, una volta che si saranno riempite del tutto le celle verranno poi ricoperta da una collina creata artificialmente con dei materiali impermeabili e inorganici, che saranno una protezione in più e andranno ad armonizzare l’infrastruttura insieme all’ambiente che la circonda, le barriere che sono state progettate andranno a isolare i rifiuti radioattivi per circa 300 anni.

In Italia le aree che sono state riscontrate più adatte alla realizzazione di un deposito per le scorie radioattive sono: il Lazio, il Piemonte, la Toscana, la Puglia, la Sardegna, la Basilicata  e la Sicilia, anche se le provincie che sono più adatte ad ospitare questo deposito risultano essere Viterbo, Alessandria e Torino, non ci resta che attendere per scoprire dove effettivamente verranno costruiti questi depositi. La mappa accurata è disponibile su Il Messaggero.

 

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