Conto corrente: hai mai pensato ai soldi che perdi ogni 3 anni?
Avete mai fatto un calcolo approssimativo di quanti soldi si perdono ogni tre anni in un conto corrente? Ecco le stime e cosa ha fatto la BCE in questi giorni.
È normale avere un conto corrente dove depositare i propri risparmi, pagare le utente e farsi accreditare lo stipendio o la pensione. In questo momento di forte crisi, l’inflazione e l’aumento dei prezzi sta colpendo indistintamente ogni tipo di famiglia dal reddito basso sino al reddito più alto.
Questo significa una perdita del potere di acquisto nel tempo. Nel 2001/2002 è stato introdotto l’euro e con uno stipendio medio di 1.200 euro si riusciva più o meno a sopravvivere. Ora la situazione è completamente cambiata perché non si possiede più il valore di acquisto.
Questo discorso si può fare anche con i soldi che si hanno sul proprio conto corrente, bancario o postale che sia. Nel momento in cui l’inflazione sale, cosa fare? Ci sono fin troppi errori che si tendono a commettere.
Il primo errore è non considerare l’inflazione, come se non ci fosse o non riguardasse nessuno. Come anticipato colpisce tutti indifferentemente e fa parte della vita di tutti i giorni, con armi per combatterla quasi nulle.
Il secondo errore grave è quello di avere dei soldi liquidi, per paura di investire. Purtroppo una banconota avrà sempre minor valore, mentre un investimento è comunque qualcosa di concreto su cui poter contare.
Forse lo sanno in pochi, ma nella giornata di giovedì scorso la BCE ha alzato il tasso di interesse a 0,75 punti. È da considerarsi come una presa di posizione in contrasto con l’aumento dei prezzi oramai insostenibile. Facciamo chiarezza:
E quanto si perde sul conto in tre anni? Per capirlo bisogna fare un esempio concreto su un valore di 10mila euro al termine dei tre anni.
È bene capire se ci sono delle commissioni di tenuta del conto postale o bancario online o tradizionale, con una stima di 5 euro al mese e 180euro in tre anni. Poi si aggiunge l’imposta di bollo di 34,20euro all’annuo per le persone fisiche con giacenze che superano i 5mila euro arrivando a 102,60euro.
A tutto questo si aggiunge l’inflazione, con le stime che portano ad un 15% di perdita del potere di acquisto.
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