Economia

Come funzionano i controlli se non rispetti le limitazioni sui riscaldamenti quest’inverno?

Come funzionano i controlli se non rispetti le limitazioni sui riscaldamenti quest’inverno?

Siccome siamo ostaggi dei ricatti di Vladimir Putin, il governo sembra aver tracciato la strada per affrontare un autunno e un inverno che potrebbero avere in serbo perfino il razionamento dell’energia elettrica e altre misure da tempo di guerra (o da austerity anni Settanta).

Si tratta di risparmiare il gas per far fronte alla stagione fredda senza andare in emergenza: il ministro della transizione ecologica Cingolani ha preparato un piano che dovrebbe in Consiglio dei ministri settimana prossima.

Tra le misure previste c’è, da ottobre, l’abbassamento della temperatura dei termosifoni di un grado in tutti gli edifici pubblici, ma anche nelle case private. Insomma, si passa da 20 gradi a 19, per tutti. Tutto questo mentre si stanno stoccando le riserve di gas con lo scopo di arrivare al 90 per cento del fabbisogno entro l’autunno e affrontare così con meno patema d’animo il resto dell’anno.

Come funzionano i controlli se non rispetti le limitazioni sui riscaldamenti quest’inverno?

Ma cosa rischia chi non abbassa il termosifone? E soprattutto chi fa i controlli? È chiaro che la situazione cambia tra pubblico e privato. Negli edifici pubblici sarà ovviamente più facile e immediato controllare l’applicazione della norma.

Più complicato invece verificarne il rispetto nelle abitazioni private. È  abbastanza ovvio che la polizia locale non potrà bussare casa per casa per controllare il termostato dei singoli appartamenti: è quindi prevedibile che i controlli, se ci saranno, riguarderanno solo i condominii, ovvero gli edifici col riscaldamento centralizzato. Spetterà agli amministratori di condominio controllare la temperatura e fare in modo che sia tenuta a 19 gradi. È molto probabile che i controlli saranno fatti a campione.

Molto più aleatoria, invece, l’eventualità di un controllo effettivo nelle case con riscaldamento autonomo. Non a caso sembra che l’orientamento del governo, per questi casi, sia di esercitare una azione di persuasione, più che di repressione.

Per quanto riguarda le sanzioni, infine, al momento tutto tace. Vedremo.

 

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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