Come dire definitivamente addio ai debiti con il Comune: benvenuta rottamazione!
C’è una rottamazione che consente di dire addio definitivamente ai debiti con il Comune: ecco di cosa si tratta e come funziona.
Non stiamo parlando della rottamazione che noi tutti conosciamo, ovvero della rottamazione delle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate, ma di un’altra rottamazione che permette di azzerare i debiti con gli enti locali, in particolare con i Comuni. I cittadini possono vedersi cancellare non solo le cartelle, ma anche le ingiunzioni di pagamento. Si tratta della cancellazione dei debiti che il contribuente vanta nei confronti del Comune e non dell’Agenzia delle Entrate. Come funziona esattamente la rottamazione delle ingiunzioni di pagamento prevista dai Comuni? Facciamo chiarezza.
Solitamente siamo abituati a ricorrere alla rottamazione delle cartelle esattoriali prevista dall’Agenzia delle Entrate, ma c’è un’altra rottamazione meno conosciuta: la rottamazione delle ingiunzioni di pagamento. È quanto ha previsto l’esecutivo con la conversione in legge del decreto bollette. Con il provvedimento il governo ha esteso la sanatoria ai debiti che fino ad oggi erano incassati solamente dall’Agenzia dell’Entrate.
Grazie alla rottamazione delle ingiunzioni di pagamento è possibile cancellare definitivamente i debiti che i contribuenti vantano con i Comuni. Grazie alla sanatoria dei debiti, ogni contribuente debitore ha la possibilità di pagare il debito al netto degli interessi e delle sanzioni. Non tutti i comuni aderiscono alla rottamazione delle ingiunzioni di pagamento, possono anche non aderire alla definizione agevolata.
Nel caso in cui un comune voglia aderire alla rottamazione dovrà comunicarlo entro 60 giorni. Decorsi 60 gg e in assenza di una decisione da parte dell’ente comunale, i cittadini/contribuenti non potranno assolutamente beneficiare delle agevolazioni previste dalla rottamazione introdotta dal governo in sede di conversione in legge del decreto bollette.
La definizione agevolata prevista prevede due misure:
I singoli comuni stabiliscono il numero di rate e le scadenze. Questa è una differenza con l’Agenzia delle Entrate.
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