Economia

Cartelle esattoriali addio? quali potrebbero sparire a breve

Cartelle esattoriali addio? quali potrebbero sparire a breve

L’evasione fiscale, si sa, è uno dei grossi problemi – se non IL problema – del nostro Paese. Sarebbe dunque cosa buona e giusta provare a recuperare quanto i soliti furbetti non hanno voluto versare nelle casse dell’erario.

Il problema, però, è che molti di questi crediti non sono più esigibili, per un motivo e per l’altro. Che fare allora?

Cartelle esattoriali addio? quali potrebbero sparire a breve

Cartelle esattoriali addio: quali spariranno tra poco

La risposta è: la “pace fiscale”, che poi è uno dei Leit-Motiv della campagna elettorale della nuova presidente del consiglio Giorgia Meloni. Pace fiscale vuol dire “recuperiamo quello che si può e sul resto mettiamo una pietra sopra”. La traduzione è rozza, lo sappiamo, ma non lontana dalla verità.

Insomma, è alle viste un maxi condono?

Nel suo discorso di insediamento, quello su cui ha chiesto la fiducia alla Camera a al Senato, Giorgia Meloni ha indicato la pace fiscale come uno dei temi principali della politica economico-finanziaria del nuovo esecutivo.

Non sembra un approccio privo di logica. L’Italia si trova in una crisi economica ed energetica profonde. I dati parlano chiaro: il Pil, crollato causa pandemia sotto i 1900 miliardi di euro, è ancora in grave affanno e la crescita del 2021 e del 2022 non ha colmato il differenziale.

A peggiorare il quadro ci si è messa pure l’inflazione, mai così alta dagli anni Ottanta. Urge recuperare risorse, al netto dei fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che sono un prestito e come tali andranno restituiti.

Cartelle esattoriali addio? Ecco come stanno le cose

Ma si diceva dell’evasione fiscale. Si tratta di una montagna di soldi. Ma li possiamo recuperare tutti quanti? Come già anticipato, la risposta purtroppo è no, e non è neppure questione di cattiva volontà da parte di fisco e governo.

Si può pensare a tutti quei tributi che non sono più esigibili perché prescritti o anche a tutti i milioni di provvedimenti viziati da errori di vario tipo che li rendono facilmente impugnabili. Ne derivano ricorsi infiniti che intasano le aule dei Tribunali civili e amministrativi.

Qualcuno ha calcolato che, all’ingrosso, le somme dovute ma non più riscuotibili ammontino a 600 miliardi di euro. Ergo: meglio un condono che incaponirsi a pretendere somme che non incasseremo mai.

Si parla di un taglio netto delle cartelle esattoriali. Forse si procederà ad annullare quelle sotto i 1000 euro, ma probabilmente il massimale sarà più alto.

Resta da vedere, poi, se si farà al contempo una lotta seria all’evasione.

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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