Canone Rai: ecco come sbarazzarsene per sempre in modo legale
Diciamo la verità, il canone Rai è una delle gabelle più odiate dagli italiani. Un po’, certo, per la nostra atavica refrattarietà alle tasse, ma anche per ragioni meno ribellistiche, se così si può dire.
Per esempio per l’infima “qualità” di certi programmi (soprattutto sul primo canale), ma anche per la pretesa della tv cosiddetta “pubblica” (ma in realtà al servizio dei partiti) di finanziarsi sia col canone che con la pubblicità (tanta, e insopportabile), che è come volere la botte piena e la moglie ubriaca.
Certo che risparmiare 90 euro all’anno non è irrilevante, soprattutto per chi fatica ad arrivare alla fine del mese. A oggi, ricordiamo, la gabella viene fatta pagare addebitandola sulla bolletta della luce con scaglionamento in 10 rate da 9 euro.
Si sa che dal prossimo anni vedremo un cambiamento sia nel modo di pagamento che nell’importo, anche se ancora non ne conosciamo l’entità.
Ma esiste un modo legale per non pagare, un modo che vale anche se non si rientra in una delle categorie esenti. Basterà fare un preciso acquisto e al contempo sbarazzarsi di tutti gli apparecchi televisivi che abbiamo in casa.
Detto in altro modo: possiamo non pagare più il canone se ci sbarazziamo dei normali televisori e al posto loro compriamo un monitor senza ingresso per l’antenna tv.
Per esempio il Samsung Smart Monitor M5 che si trova in offerta su Amazon a 199,90 euro invece di 329 euro. Uno sconto di quasi il 40 per cento.
Questo apparecchio permette di accedere alle più note piattaforme streaming come Netflix, Amazon Prime Video, Disney Plus, Apple TV, YouTube, Infinity + e molte altre. Il dispositivo – qui sta la chiave – non ha un ingresso per l’antenna TV e quindi non può ricevere i canali del digitale terrestre. Ciò vuol dire che non rientra tra i dispositivi per i quali occorre pagare il canone.
Per poter ottenere l’esenzione dal pagamento dell’imposta Rai, basta liberarsi dei dispositivi con antenna TV funzionanti e spedire la propria auto-dichiarazione di esenzione entro il 31 gennaio, così da poter godere dello sgravio per tutto l’anno; oppure entro il 30 giugno per dimezzare la somma da pagare.
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