Buoni fruttiferi in prescrizione? Ecco come poterli salvare
Tra gli strumenti di gestione del risparmio postale oltre ai libretti postali, i buoni fruttiferi erogati da Poste Italiane SPA sono tra i prodotti più ricercati e più remunerativi. I buoni fruttiferi postali sono prodotti che consentono di tenere al riparo i propri risparmi dal rischio di inflazione. Per questo sempre più italiani decidono di detenere nel proprio portafoglio investimenti i buoni fruttiferi postali. Con cadenza semestrale vengono accreditati gli interessi maturati sul capitale investito.
Tuttavia, bisogna tenere conto del fatto che non tutti i buoni fruttiferi postali emessi da Poste Italiane SPA sono uguali: si differenziano per durata, scadenza e tasso di interesse. Ogni risparmiatore deve prestare massima attenzione alla scadenza del buono fruttifero postale: al momento della sottoscrizione l’ufficio postale deve rilasciare al sottoscrittore un foglio integrativo contenente le condizioni contrattuali dell’investimento. Una volta caduti in prescrizione i buoni fruttiferi postali non è davvero più possibile ottenere il rimborso? Cosa dice la normativa a tale proposito? Facciamo chiarezza.
Sul sito di Poste Italiane SPA vengono pubblicati avvisi alla sezione “Risparmio e investimenti – Buoni fruttiferi postali”, che consentono di informare quali sono i buoni postali cartacei che sono prossimi alla scadenza e quali cadranno in prescrizione. Una volta trascorso il lasso temporale fissato a 10 anni i buoni fruttiferi diventeranno infruttiferi e non matureranno più gli interessi sul capitale investito. Per questo motivo Poste Italiane sollecita tutti i clienti a non farli cadere in prescrizione.
La normativa vigente prevede che una volta scattata la prescrizione, il risparmiatore non abbia più il diritto di chiedere il rimborso dei titoli fruttiferi. Ma è sempre così? In effetti, non sempre dopo la prescrizione dei buoni fruttiferi postali scatta immediatamente la non possibilità di richiedere il rimborso degli stessi. È il caso di Federconsumatori, che è riuscita a ottenere una nuova vittoria su Poste Italiane. Federconsumatori ha assistito legalmente una risparmiatrice detentrice di Buoni fruttiferi postali serie Af di 500 mila lire risalenti a 22 anni fa.
Per Poste Italiane SPA questi buoni erano caduti in prescrizione per cui si era rifiutata di rimborsarli, ma osservando meglio i titoli fruttiferi, sul retro c’era l’indicazione della serie “Af” barrata a penna, ma non figuravano le condizioni economiche, il timbro dell’ufficio e la dicitura “serie AA2”. Conseguentemente, il Giudice di Pace ha condannato Poste Italiane al rimborso dei buoni fruttiferi postali per 2.500 euro più all’indennizzo delle spese.
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