Economia

Buoni fruttiferi, come scoprire se ne hai uno intestato o cointestato?

Buoni fruttiferi, come scoprire se ne hai uno intestato o cointestato?

Insieme ai libretti di risparmio, i buoni fruttiferi postali (bfp) sono a tutt’oggi tra gli strumenti di risparmio più apprezzati dagli italiani. Lo Stato a luglio ha alzato i loro tassi di interesse, quadruplicandoli dallo 0,5% al 2%.

Buoni fruttiferi, come scoprire se ne hai uno intestato o cointestato?

I bfp possono essere sottoscritti in due maniere. La prima: recandosi “fisicamente” presso un ufficio postale. L’altra: sottoscrivendoli in forma dematerializzata, cioè online.

Anche le condizioni di rimborso sono un po’ differenti, nel senso che nel primo caso bisogna riscuotere quanto è maturato entro un termine di scadenza preciso e in ogni caso prima che sia maturata la cosiddetta prescrizione (che elimina il diritto a riavere sia il capitale che gli interessi). Tra la scadenza degli ultimi interessi e la prescrizione, va rammentato, non possono trascorrere più di dieci anni. E in ogni caso bisogna andare negli uffici coi in mano i buoni cartacei.

Nel caso dei buoni dematerializzati, invece, un grosso vantaggio è che il rimborso degli interessi avviene in automatico.

Buoni fruttiferi postali: intestati o cointestati? Come scoprirlo

Non è raro che si ritrovino dei buoni postali rimborsabili, in quanto non ancora prescritti. Può anche succedere di venire a sapere di essere intestatari o titolari di un bfp di cui non si sospettava l’esistenza. Come può essere? In realtà il meccanismo è semplice: il caso classico è che un nonno oppure il babbo o la mamma ci abbiano intestato un buono senza dircelo o che noi con gli anni lo abbiamo dimenticato.

Le Poste ci danno la possibilità di presentare una richiesta presso qualunque ufficio postale per verificare la presenza eventuale di bfp a nostro nome così come si evince da questa pagina delle FAQ di Poste alla numero 14. È chiaro che sarà bene fornire agli uffici il maggior numero di informazioni possibili, così da evitare spese inutili.

È anche chiaro che bisogna stare sul chi vive, perché se no c’è il rischio di perdere tutto, come si diceva. Va rammentato che un buono diventa infruttifero il giorno dopo la scadenza del titolo. I buoni emessi fino al 27 dicembre 2000 possono essere rimborsati fino al compimento del trentesimo anno solare successivo a quello in cui sono stati sottoscritti.

 

 

Pietro Giordano

Appassionato di tutto ciò che è tech. Scienza e curiosità sono il mio pane quotidiano. Divoro libri a colazione e non disdegno di seguire le belle arti.

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