Bonus di agosto: buone notizie per i dipendenti del pubblico impiego
Come approvato dalla Legge di Bilancio, a breve sarà accreditato il bonus una tantum ai dipendenti del pubblico impiego. Scopriamo di che si tratta nelle righe a seguire.
L’importo spettante sarà davvero sostanzioso e sarà accreditato a partire dal mese di agosto 2023, in quanto saranno versati anche gli arretrati. Si tratta di un emolumento una tantum che spetta ai lavoratori del settore pubblico. In questa guida scopriamo cos’è, come funziona e quali sono i requisiti necessari per vedersi accreditato il bonus una tantum per i dipendenti del pubblico impiego.
Il bonus una tantum per i dipendenti del pubblico impiego verrà accreditato a partire dal mese di agosto, comprensivo degli arretrati. Riceveranno il bonus i lavoratori della Pubblica Amministrazione statale e periferica. Il bonus dipendenti pubblici corrisponde ad un aumento della busta paga pari all’1,5%.
La normativa prevede che per il corrente anno 2023 i costi posti a carico del bilancio pubblico devono essere aumentati di un miliardo di euro da destinare all’erogazione del bonus una tantum, che sarà accreditato ad agosto.
L’emolumento spettante è pari all’1,5% della busta paga. Inizialmente il bonus doveva essere erogato a luglio, ma per motivi burocratici e ritardi continui, l’accredito slitterà ad agosto. I beneficiari non sono solo i dipendenti della Pubblica Amministrazione, ma anche i docenti e tutto il personale del comparto scolastico.
L’accredito del bonus una tantum per i dipendenti del pubblico impiego spetta alle seguenti categorie di lavoratori:
Se si è dipendenti dell’amministrazione statale centrale, l’accredito dell’emolumento avviene attraverso NoiPA. L’importo della retribuzione del mese di agosto è già consultabile online. I dipendenti degli enti locali e di tutte le istituzioni diverse dall’amministrazione statale riceveranno l’accredito del bonus una tantum dall’ente stesso.
Il bonus una tantum che sarà erogato ai lavoratori del pubblico impiego ha un importo pari all’1,5% della busta paga e varia a seconda dell’inquadramento professionale e dell’anzianità di servizio. Gli incrementi spettanti vanno da un minimo di 20 euro ad un massimo di oltre 120 euro lordi al mese.
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