Per il corrente anno 2023 sarà possibile beneficiare del Bonus contributi in busta paga. Ecco come funziona.
Il Bonus contributi 2023 è uno sgravio contributivo che ha come scopo quello di ridurre, a favore del lavoratore, il cuneo fiscale, ovvero la differenza tra l’importo lordo e il netto della busta paga. Questa interessante agevolazione fiscale viene applicata in tutte le buste paga d’importo inferiore a 2.692 euro.
Il bonus contributi 2023 è uno sgravio contributivo che ha l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale, ovvero la differenza che c’è tra l’importo lordo e netto della busta paga. L’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni prosegue quanto già fatto dal Governo Draghi, intervenendo sulla quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore e non sull’IRPEF.
Il bonus contributi previdenziali consente a chi percepisce la busta paga inferiore ad una certa soglia di versare meno contributi all’INPS. I lavoratori che beneficiano del bonus contributivo non saranno penalizzati sul fronte previdenziale dal momento che della quota di contributi mancante se ne farà carico l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Per coloro che hanno una busta paga di importo non superiore ai 2.692 euro, la quota tassata in busta paga è pari al 9,19% per i lavoratori dipendenti impiegati nel settore privato e pari all’8,80% per quelli impiegati nel settore pubblico.
La quota rimanente è a carico del datore di lavoro, che deve versare il 23,81% per chi è impiegato nel settore privato e il 24,20% nel settore pubblico. La misura è stata confermata nella Manovra di Bilancio 2023 con una novità aggiuntiva.
Per le buste paga inferiori a circa 25mila euro annui, lo sconto fiscale aumenta al 3% per chi è al di sotto della soglia dei 1.923 euro mensili.
Il bonus contributi INPS è stato applicato dal mese di febbraio 2023 con gli arretrati. Tale agevolazione fiscale è presente in busta paga nella parte finale del cedolino, che indica tutte le voci dettagliate.
L’importo lordo viene decurtato delle trattenute IRPEF e dei versamenti contributivi per ottenere l’importo al netto. in questa parte finale del cedolino viene indicato l’esonero pari a 2 o 3 punti percentuali, a seconda delle casistiche applicate in determinate buste paga.
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