Bibite frizzanti a rischio quest’estate: il motivo è incredibile
L’anidride carbonica – probabilmente molto sottovalutata – è vitale per la produttività di molte aziende. Impiegata dall’industria delle bevande ma anche da quella dolciaria, sembra proprio che molte linee di produzione siamo a rischio a causa della situazione attuale a dir poco incandescente.
in questa situazione molte aziende saranno ben presto costrette a fermare la produzione per un bel po’. Ironia del destino, proprio il periodo estivo in cui la vendita di bevande gassate è più prolifica dato il caldo torrido. Giangiacomo Pierino presidente dell’ associazione Assobibe ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Le aziende che operano in Italia nel settore delle bevande analcoliche sono in un momento di estrema difficoltà.”
Pierino prosegue: “Ai rincari dei costi dell’energia, oltre 550% per le industrie che rappresento, a quello delle materie prime per i nostri packaging, si aggiungono problemi di reperimento di alcune materie prime, in particolar modo di anidride carbonica. Dobbiamo anche considerare che questo periodo di forte crisi sta portando i suoi effetti un po’ in tutti i settori.”
Ma tornando all’anidrite carbonica, può essere impiegata in molti settori: prevalentemente per la produzione di bevande gassate, ma anche per l’industria del congelamento e quella dei servizi come i bar che la utilizzano per decaffeinare il caffè. Confindustria fa sapere che la mancanza di CO2 è la conseguenza diretta dell’ aumento di molte materie prime e del costo del trasporto,che nello stesso tempo determinano una difficoltà nell’estrazione naturale o addirittura industriale. Sembra poco rilevante ma la sua mancanza si aggiunge ai costi di altre materie prime come: energia, plastica, cartone e alluminio che ormai sono in costante crescita minacciando così per molti il buon rendimento della stagione estiva.
In questo settore, il primo ad accendere un campanello d’allarme sulla questione è stato l’amministratore delegato di acqua Sant Anna Alberto Bertone che ha dovuto fermare almeno per un 30% la produzione perché l’anidride carbonica è al momento introvabile; e i produttori della stessa sono fermi perché visti i costi, non conviene più produrla. Ci sarà un modo per fare fronte a questo problema o dovremo dire addio a molte bevande entrate ormai nel consumo quotidiano? Continuiamo a ben sperare ma il sentore è quello che probabilmente in mancanza di risposte concrete da parte della politica, ci sarà ben poco da fare.
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