Benefici della camminata: perché possono differire da mattino a sera
Come tutti gli esperti consigliano, camminare è di fondamentale importanza per la nostra salute e per un’eventuale perdita di peso, specialmente in tutti quei casi dove per svariati motivi viviamo la nostra vita in situazioni sedentarie.
Ma quando è meglio programmare le nostre uscite a camminare? Scopriamo se e come ci sono benefici differenti tra andarci al mattino, o farla di sera
La camminata attualmente è molto in auge fra le svariate attività motorie da svolgere all’aperto, anche perché non richiede un elevato grado di forma fisica, e si può iniziare quando si vuole.
Man mano, col trascorrere della pratica, si può aumentare sempre più passo e velocità così da poter raggiungere svariati benefici, tra i quali, il miglioramento della circolazione sanguigna, un maggior smaltimento della massa grassa, e, soprattutto, come evidenziano gli ultimi studi, benefici anche in termini di rilassamento mentale.
Lavoro ed impegni permettendo, se abbiamo la facoltà di scegliere gli orari ideali per uscire a camminare, dovremmo farlo in base a quelli che sono i nostri obiettivi. Se è nei nostri piani la camminata allo scopo di perdere peso e coadiuvare una dieta, il momento migliore per farla sarà il mattino presto, quando l’organismo non è appesantito dalla digestione dei pasti e dallo stress della giornata.
Potremo trarne altresì beneficio dal fatto che il metabolismo tenderà a restare più alto per tutta la giornata, e gli effetti sullo smaltimento delle calorie saranno così protratti più a lungo.
I benefici di una passeggiata pomeridiana invece si percepiscono con effetto minore se parliamo di smaltimento di calorie, ma è comunque importante farla nel caso usciamo da una lunga giornata in ufficio o di smart working; con una bella camminata in una giornata soleggiata, circolazione sanguigna e produzione di vitamina D ringrazieranno!
La sera invece, fare camminate a passo svelto o altro tipo di attività più intensa è sconsigliato, in quanto aumenta metabolismo e l’attività cerebrale inerente alle funzioni motorie, e tutto ciò potrebbe portare difficoltà a prendere sonno o una dormita disturbata.
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