Aumento pensioni: l’addio alla cessione dei crediti salva la riforma
Con il blocco della cessione dei crediti dei bonus edilizi, il Governo Meloni conferma le sue buone intenzioni in materia di Pensioni 2023.
Con lo stop della cessione dei crediti e dello sconto in fattura, l’Esecutivo avrà a disposizione oltre 30 miliardi di risorse finanziarie da utilizzare per la riforma fiscale e per quella relativa alle pensioni INPS. Pertanto, ci sono buone notizie per i pensionati.
Addio cessione del credito, i pensionati festeggiano
La cessione del credito legata ai bonus edilizi ha creato non pochi problemi: con tutte le truffe che si sono susseguite nel tempo, il Superbonus è costato circa 2mila euro a nucleo familiare. In più, le banche non riescono più ad accettare la cessione, ci sono troppi crediti incagliati. Questo scenario ha portato il Governo Meloni a dire stop alla cessione dei crediti o allo sconto in fattura. L’unica modalità ammessa è ricorrere alla detrazione fiscale.
Questa decisione è stata rapida, ma inattesa, ma conferma le buone intenzioni del Governo di Centro-Destra ad attuare una nuova riforma previdenziale. con trenta miliardi di euro risparmiati, l’esecutivo potrà portare a compimento la riforma delle pensioni. Al centro dei dibattiti e degli incontri tra le forze politiche e sindacali ci saranno tre filoni di discussione:
Con le risorse risparmiate in seguito al blocco della cessione dei crediti legata ai bonus edilizi, il Governo si velocizza ad attuare una riforma fiscale ad hoc, che interesserà anche i pensionati, oltre che i lavoratori. Con la Riforma fiscale verranno ridotte le imposte dovute sull’assegno previdenziale INPS.
La finalità dell’Esecutivo Meloni è quello di scendere a 3 scaglioni Irpef, prevedendo le seguenti aliquote:
I pensionati con reddito compreso tra i 35.000 euro ed i 40mila euro saranno la categoria che ne beneficerà maggiormente, dal momento che sono quelli più penalizzati dalla perequazione monetaria. Per questa categoria di pensionati il risparmio sul cedolino INPS sarà di importo compreso tra i 100 ed i 120 euro al mese.
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Il mio modesto parere è portare la pensione di vecchiaia a 63 anni per tutte quelle persone che non hanno potuto lavorare per vari motivi e che abbiano versato almeno 20 anni di contributi.
Per tutti gli altri 65 anni