Andare in pensione con 15 anni di contributi? Si se prima del ’92 hai fatto questo
Alcuni lavoratori italiani possono andare in pensione di vecchiaia con solo 15 anni di contributi (di regola ne servono 20). Si tratta dell’effetto di regole introdotte dalla legge Amato, le quali si applicano anche dopo l’entrata in vigore dei nuovi requisiti di accesso alla pensione stabiliti dalla Fornero nel 2011.
Sono tre i casi in cui si può andare in pensione di vecchiaia con meno anni di contributi rispetto a quelli richiesti, ovvero, come già ricordato, 15 invece che 20.
È così per esempio per quanti che hanno un’anzianità assicurativa (cioè di contribuzione Inps) di almeno 25 anni e che quindi rientrano nel regime di calcolo misto (ovvero tra retributivo e contributivo).
Il secondo caso riguarda chi, al 31 dicembre 1992, poteva vantare già 15 anni di contributi, ma ovviamente è un’ipotesi che oramai riguarda un numero non altissimo di persone.
Ma c’è un altro caso in cui si può approfittare della legge Amato per andare in pensione con solo 15 anni di “marchette”. Si tratta di un dettaglio, un adempimento che se è stato assolto entro il 31 dicembre del 1992 può comportare un sostanzioso sconto contributivo.
La cosa sta così: la seconda deroga Amato dà la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi ai lavoratori che furono ammessi alla prosecuzione volontaria prima del 31 dicembre 1992.
Insomma: il lavoratore che se ne va dal suo posto di lavoro può chiedere il versamento volontario dei contributi, così da perfezionare comunque i requisiti di assicurazione e contribuzione che servono a maturare il diritto al trattamento di pensione (o aumentare l’assegno già maturato).
Per la prosecuzione volontaria dei contributi bisogna fare domanda all’Inps; averlo fatto almeno 30 anni fa, prima del 31 dicembre 1992, permette dunque di andare in pensione con il requisito contributivo di allora, ovvero con 15 anni di contribuzione, a fronte di 67 anni di età (che sono richiesti in questo anno di grazie 2022).
Ma non basta aver presentato domanda prima di quella data. Occorre infatti che l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria sia arrivata entro Santo Stefano del 1992; è entro quella data, infatti, che deve essere arrivato il via libera alla prosecuzione dei contributi su base volontaria.
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