Andare in pensione anticipatamente: tutte le ultime novità dall’INPS
Sul fronte delle pensioni ci sono interessanti novità, che l’INPS ha comunicato con la Circolare n.110 del 7 ottobre 2022. Lo stesso Istituto ha fornito interessanti chiarimenti in merito alle tempistiche di decorrenza del trattamento previdenziale per i lavoratori titolari di Partita IVA nel caso in cui vengano regolarizzati i contributi previdenziali dopo la presentazione dell’istanza.
Dopo la presentazione della domanda il trattamento previdenziale decorre a partire dal primo giorno del mese successivo in cui può essere fatto valere il diritto. I chiarimenti dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale riguardano la pensione anticipata, di vecchiaia, di inabilità e l’assegno di invalidità.
Con la Circolare n.110 del 7 ottobre 2022, l’INPS ha fornito interessanti chiarimenti in merito alla decorrenza degli assegni previdenziali per i lavoratori titolari di Partita IVA iscritti alle gestioni speciali dell’Istituto. In particolare, stiamo parlando dei coltivatori diretti, degli artigiani, commercianti, mezzadri, imprenditori agricoli.
I chiarimenti riguardano la pensione anticipata, di inabilità, di vecchiaia e l’assegno di invalidità. INPS ha specificato i termini di decorrenza del diritto di prestazione nel caso in cui la posizione contributiva venga regolarizzata dopo l’invio della domanda. I trattamenti previdenziali cominciato ad essere erogati il mese successivo a quello di presentazione della domanda. È importante che l’istante sia in possesso dei necessari requisiti.
Per quanto concerne la pensione anticipata per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’INPS, la normativa di riferimento è la Legge n.153 del 1969. Questa normativa prevede che il trattamento previdenziale cominci a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda.
Vengono accettate solo le istanze dei soggetti richiedenti in possesso di tutti i requisiti al momento della presentazione della domanda. È comunque possibile regolarizzare la posizione contributiva entro i termini di definizione dell’istanza.
La stessa Corte di Cassazione ha ribadito:
“perfezionare utilmente i requisiti per il diritto a pensione prima della definizione della domanda o del successivo ricorso in via amministrativa o giudiziaria.”
L’INPS rifiuterà tutte le istanze che non presentano i requisiti necessari. Dovrà essere il soggetto istante ad inoltrare apposita istanza per erogare il trattamento in seguito all’avvenuta regolarizzazione.
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