Attualità

Anaffettivi: come si comporta chi si lascia attrarre ma non si innamora

Molte donne si chiedono se i problemi del rapporto con il loro partner siano dovuti ad inadeguatezza e scarsa empatia personali che le portano a non essere all’altezza del loro uomo che evita così di legarsi in uno stretto rapporto di coppia. Pensando in questo modo, si condannano caricando su di esse la colpa per l’incapacità a relazionarsi con il loro partner.

La realtà è invece completante diversa e semplice da individuare. È il partner a non essere capace di dare amore, è un anaffettivo.

Anaffettivi: come si comporta chi si lascia attrarre ma non si innamora

Anaffettivo: ecco il blocco che rovina la tua relazione

Non c’è un blocco dovuto a un trauma o ad altri problemi problema specifico. È un modo di “vivere” la relazione con qualcuno in maniera staccata, lontano dal suo contenuto emotivo, perché esso è percepito come pericoloso.

Si inizia la conoscenza, ci si frequenta, si va a casa insieme, poi improvvisamente lui sparisce per giorni o anche settimane, non rispondendo al telefono o facendolo con i messaggi in modo freddo, portando la donna a chiedersi se è la stessa persona conosciuta precedentemente.

Un uomo con questa personalità all’inizio è completamente diverso, è premuroso, innamorato, desideroso di costruire qualcosa, ma poi si raffredda improvvisamente appena la partner ricambia in modo serio il suo affetto.

Si tiene così vago sulla data del prossimo incontro e spesso offende e umilia in modo ingiustificato, Poi riappare come se niente fosse, e la donna ci ricade contro ogni logica razionale. Il mix di rabbia, disperazione e tristezza provato fino a quel momento, sparisce.

Questa dinamica è molto comune. La donna è rimasta intrappolata in un rapporto nel quale il partner alterna momenti di grande coinvolgimento a chiusura, fuga, freddezza, perché l’anaffettivo non concepisce parità di sentimenti e non lascia trasparire le proprie emozioni, ma crea distanza, innalza un muro per difendersi da un mondo di emozioni che non si può permettere e che può metterlo in crisi.

La partner si illude che il tempo cambi la chiusura dell’uomo, giustificandola con il fatto che lui stia attraversando soltanto un periodo difficile. In realtà l’anaffettivo non cambierà mai, non ha un blocco dovuto ad un trauma, eliminato il quale tutto si risolve, ma la sua è una dimensione esistenziale che riguarda la vita nella sua totalità e il suo rapporto personale con le emozioni, ed il rapporto con il tempo diventerà sempre più insofferente e distaccato. L’anaffettivo si lega in maniera maniacale non alle persone, ma agli oggetti verso i quali riversa tutte le sue emozioni diventando un collezionista. Non accetta mai di andare in terapia perché ha un buco nero nell’anima e non ha esigenze di cambiamento finalizzato al raggiungimento di emozioni.

Una volta che una donna ha acquisito la consapevolezza di chi ha di fronte, ha due alternative: accettare il partner così com’è, senza la speranza di poterlo cambiare, o ripartire da sé stessa e dai suoi bisogni.