Superbonus, ecco le ultimissime novità per l’anno 2023
Ci sono diverse novità per Superbonus e Bonus edilizi: dal nuovo strumento per lo sblocco dei crediti incagliati alla mancata proroga della scadenza per i condomini.
Oltre al Superbonus, l’attenzione è concentrata su altri temi fiscali e sul fronte del lavoro: dal taglio del cuneo fiscale in busta paga alla revisione della riforma fiscale fino alla global minimum tax. Scopriamo in questa guida quali sono le ultimissime novità sul fronte del Superbonus e dei Bonus edilizi.
Superbonus, ecco le ultimissime novità per l’anno 2023
Nel corso dell’ultima settimana fiscale ci sono interessanti novità in merito al Superbonus e ai Bonus edilizi. Non ci sarà alcuna proroga al 2024 per gli interventi nei condomini: la chiusura è giunta dal Ministero del Tesoro, che ha dichiarato:
“Non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute.”
Un’altra interessante novità riguarda lo studio dello strumento per lo sblocco della cessione del credito. È probabile che venga introdotto un “bollino blu” con il monitoraggio delle sommatorie incagliate da parte delle Fiamme Gialle, che renderà i crediti più facilmente cedibili. Questa misura ha già iniziato a prendere forma, anche se non si tratta di uno strumento ufficiale. Il governo punta all’introduzione di una certificazione della regolarità dei crediti, che può essere ottenuta dopo appositi controlli da parte della Guardia di Finanza.
La finalità è quella di ridurre il rischio di truffe, che si sono verificate in lungo ed in largo nel corso degli ultimi anni. Inoltre, si punta a rendere i crediti più appetibili per banche e intermediari finanziari e non si esclude l’acquisto da parte di partecipate statali.
Global minimum tax, via alla consultazione dalla prima scadenza della riforma fiscale
Tra le altre novità fiscali c’è anche l’apertura della consultazione della prima scadenza della riforma fiscale per introdurre la global minimum tax nell’ordinamento tricolore. La “tassa minima globale” non è altro che un’imposta pari al 15% che deve essere prevista dopo l’intesa tra i paesi OCSE e la direttiva comunitaria, che ha fissato il 31 dicembre 2023 come termine per l’attuazione da parte degli Stati del blocco UE.
Il pagamento della global minimum tax interesserà le aziende che fanno parte dei gruppi multinazionali con ricavi consolidati non inferiori 750 milioni di euro in almeno due dei 4 esercizi fiscali precedenti.