Superbonus e Bonus Edilizi: via alla cessione dei crediti libera?
Superbonus e Bonus 110%: la normativa stabilisce che la prima cessione dei crediti sia libera e possa essere effettuata a chiunque.
Dopo lo stop della cessione dei crediti legata al SuperBonus 110% ed ai Bonus Edilizi decisa dal Governo Meloni, l’Esecutivo è intenzionato a fare retromarcia? Cittadini, imprese e condomini sono rimasti penalizzati dalla decisione immediata del Governo Meloni di fermare la cessione dei crediti legata ai bonus edilizi, fra cui lo sconto in fattura. Per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali la detrazione è l’unica modalità ammessa. La Camera potrebbe apportare qualche rettifica al provvedimento approvato in data 17 febbraio 2023.
Tra le opzioni concesse dall’articolo 121 del Decreto Legge n. 34 dell’anno 2020 a coloro che hanno effettuato degli interventi di ristrutturazione sui propri immobili e che non hanno la possibilità di detrarre le spese nella propria dichiarazione dei redditi, c’è la possibilità di cedere il credito d’imposta a terzi soggetti (cessionari), diversi dagli intermediari crediti e dagli enti finanziari.
Superbonus e Bonus Edilizi: via alla cessione dei crediti libera?
Cessione del credito Superbonus e Bonus Edilizi: cos’è la capienza fiscale
Il cessionario deve avere la capacità fiscale di compensare il credito d’imposta acquisito attraverso il Modello F24. Ciò implica che lo stesso cessionario (scelto dal cedente) debba avere capienza fiscale. La capienza fiscale è determinata dall’ammontare delle imposte che un soggetto passivo deve versare allo Stato ogni anno. Per verificare la capienza è necessario avere un colloquio presso il Consulente del soggetto cessionario.
Chi può essere il potenziale cessionario?
Non è detto che il cessionario sia una banca o un intermediario finanziario. Quindi, anche un imprenditore proprietario di una catena di negozi alimentari può essere cessionario dei crediti. L’imprenditore paga i dipendenti, le tasse, l’IVA, i contributi e l’IRPEF: ha un debito con l’erario e l’INPS che deve essere versato utilizzando il Modello F24. Pertanto, questo contribuente potrebbe essere un potenziale cessionario interessato ad acquistare crediti d’imposta.
Cosa succede nel caso di mancanza di capienza fiscale?
La mancanza di capienza fiscale comporta la perdita del credito d’imposta. Nel caso in cui la previsione della tassazione non sia certa, il cessionario ben si guarderà nell’acquistare crediti d’imposta. Si tratta di una soluzione più efficace e veloce rispetto alla cessione del credito alle banche ed agli intermediari creditizi e finanziari.
L’iter nella cessione del credito d’imposta a terze persone diverse dalle banche e dagli intermediari finanziari è più snello in quanto non prevede il controllo preventivo della documentazione presso gli Advisor di cui dispone la Banca o l’Intermediario finanziario.