Stiamo diventando più stupidi? Questo importante studio sostiene che è così
Un sospetto o una triste realtà? Stiamo davvero diventando più stupidi dei nostri nonni? Sembra proprio di sì, e a dirlo è questo prestigioso studio pubblicato sulla rivista scientifica Medic Daily. Cerchiamo di capirci qualcosa di più.
I ricercatori hanno scoperto che l’intelligenza umana ha mostrato diminuzioni significative nel corso degli anni. Gli studiosi correlano questo caso a un aumento dell’uso della tecnologia e al fatto che abbiamo sempre più cose da tenere a mente e memorizzare (guidare, leggere, scrivere, usare il computer etc).
Stiamo diventando più stupidi? Questo importante studio sostiene che è così
Siamo più ignoranti dei nostri nonni?
A dire il vero no. O meglio noi siamo più ignoranti dei nostri nonni ma, a loro volta, anche loro sono più ignoranti dei loro antenati.
Il problema infatti non è circoscritto negli ultimi anni ma molto più indietro.
Il ricercatore Gerald Crabtree, uno degli studiosi che ha condotto la ricerca, sostiene che il patrimonio genetico e le capacità intellettive dell’essere umano sono cambiate e la stupidità, sul piano evolutivo, è un triste destino che accomuna tutti.
Secondo lo studioso il punto di massima intelligenza è stato nel periodo degli ateniesi, ovvero nel 1000 avanti Cristo.
L’intelletto fragile è qualcosa che ci accompagna nell’evoluzione da oltre 120 generazioni e riguarda l’intera specie umana. Nessuna differenza quindi tra i popoli di Europa, America, Asia, Africa e Oceani. Tutti, nessuno escluso, stiamo andando verso un maggiore rimbambimento.
Sembra quindi avverarsi quanto predetto dal film Idiocracy, pellicola uscita nel 2006, che descriveva una società basata sulla stupidità. Una popolazione i cui geni migliori sono scomparsi dal DNA e dall’intera società e vive quindi con un cervello semplice e comune. Nel film il progresso scientifico e tecnologico avanza ma, indubbiamente, a ritmi inferiori rispetto al passato.
Sono tutti d’accordo?
In realtà, e questa pare essere una notizia positiva, non tutti gli studiosi sono d’accordo con Crabtree, e sostengono che l’intelletto umano sta avanzando e non peggiorando.
Se ci guardiamo attorno però, indubbiamente, notiamo come i giovani sappiano utilizzare sempre meno l’intelletto, compiere minori opere manuali e, per quanto concerne la scrittura e la grammatica, questi spesso è “dimenticata” a favore di correttori automatici e sistemi di scrittura rapida che hanno soppiantato l’intelligenza umana.