Reddito da lavoro: chi avrà gli aumenti più sostanziosi nel 2023?

Reddito da lavoro: chi avrà gli aumenti più sostanziosi nel 2023?

Oramai siamo alle fasi conclusive del Ddl di di Bilancio 2023. Tante le soluzioni adottate per quanto riguarda gli incrementi previsti per molte categorie di lavoratori appartenenti a fasce di reddito ben definite. Scopriamo tutto all’interno dell’articolo di oggi!

Reddito da lavoro: chi avrà gli aumenti più sostanziosi nel 2023?

Come detto poc’anzi, la  Legge di Bilancio 2023 è quasi pronta per essere data alla luce; le ultime rifiniture sono state oramai delineate, e le forze politiche sembrano essere d’accordo sulla linea guida da seguire. Alcune direttive potrebbero essere ancora in forse, ma, a grandi linee, è tutto pronto per applicare la Legge di Bilancio entro i primi mesi dell’anno nuovo.

Taglio del cuneo fiscale: come influenzerà la busta paga

Il nuovo taglio del cuneo fiscale previsto in Ddl di bilancio andrà ad incidere in maniera considerevole su alcuni redditi. Con lo scorso governo a guida Draghi, fu già effettuata una manovra del genere, con una limatura del 2% per tutti quei redditi che si attestano al di sotto dei 35.000 euro. Questa direttiva verrà ulteriormente perfezionata, garantendo a tutti coloro che arrivano sino a 25.000 euro di reddito annui un uleriore punto percentuale in più, spostando l’asticella al 3%.

Le ultime novità in Ddl

Ci sono state recentissime rivisitazioni di questa agevolazione; chi ha seguito gli eventi saprà che la platea beneficiaria si è ulteriormente espansa: di fatti il tetto massimo – inizialmente previsto di 20.000 euro di reddito – è stato poi innalzato a 25.000 euro lordi, per questa categoria si parla di un incremento in busta paga di circa 41 euro. 

Più svantaggiosi gli aumenti se parliamo delle fasce di reddito inerenti quelle che vanno fino a 10.000 euro e quelle che raggiungono i 35.000 euro annuali: per questi lavoratori gli aumenti saranno rispettivamente di 18 euro mensili per i primi, e 30 euro per i secondi. La fascia maggiormente attenzionata dunque, sarà quella del ceto medio-basso che arriva – come scritto in precedenza – a 25.000 euro annui.

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