Rateizzazione cartelle esattoriali: si possono rinviare delle scadenze?

Rateizzazione cartelle esattoriali: si possono rinviare delle scadenze?

In molti casi può capitare che per un un debito non pagato si chieda la rateizzazione all’Agenzia delle Entrate; potrebbe capitare che non sempre si riesca a far fronte alle proprie incombenze saltando così una rata. Cosa accade in questo caso? Scopriamolo insieme.

Rateizzazione cartelle esattoriali: si possono rinviare delle scadenze?

Possiamo subito dire che non sempre il piano di dilazione decade, infatti si deve fare una distinzione tra piani rateizzati in cui si gode di una certa flessibilità e piani rateizzati in cui saltare anche una sola rata vuol dire dire addio al proprio piano personalizzato di rateizzazione della cartella.

Quando si salta un pagamento accade poi che le rate insolute si vadano a sommare e il fisco potrebbe decidere di agire in maniera coattiva anche attuando procedure di fermi amministrativi o pignoramenti.

In linea di massima possiamo dire che se la rateizzazione è legata alla rottamazione delle cartelle allora saltare anche solo una rata può portare alla decadenza dalla rateizzazione concessa; ecco perché di fatto la prima rata va pagata entro il 30esimo giorno dall’accoglimento del piano rateizzato per evitare il decadimento dello stesso.

Rinvio scadenze dei pagamenti: cosa cambia in base agli scenari

La situazione è diversa però per altri casi dove saltare una rata non comporta un grosso danno. Nella rateizzazione per rottamazione sono previsti fino a 5 giorni massimo di ritardo, se si supera però questo lasso di tempo la radiazione decade. Nella rateizzazione ordinaria invece la prima rata può essere pagata entro un determinato numero di giorni applicando però la regola del versamento in ritardo più una piccola mora, ciò si risolve grazie al ravvedimento operoso.

L’importante è pagare la prima rata entro la data di scadenza della successiva per non risultare inadempienti. In linea di massima bisogna capire chi ci ha fatto la rateizzazione: l’Agenzia delle Entrate o l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Nel primo caso i tempi sono molto più stretti, i casi in cui si decade sono questi:

  • Se si paga la rata oltre i 7 giorni previsti, inoltre i 30 giorni indicati dalla comunicazione
  • Se si paga una rata successiva alla prima dopo la scadenza della rata successiva

Se il piano è stato concordato invece con l’Agenzia delle Entrate Riscossione si decade quando c’è il ritardo di massimo 8 rate anche non consecutive. La differenza sostanziale è che con l’Agenzia delle Entrate si decade dopo tre mesi, mentre con l’Agenzia delle Entrate Riscossione si può arrivare anche ad un massimo di 8 mesi.

Quando un piano di rateizzazione decade definitivamente, accade che le le somme dovute sono nuovamente iscritte a ruolo comprese le more, ripartono così scenari ove possano verificarsi recuperi forzosi delle somme dovute tramite fermo amministrativo, ipoteca e pignoramento.

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