Quante persone non hanno ancora accesso alla rete? Rimarrai senza parole
Per moltissimi di noi in un modo o nell’altro (si tratti di leggere un articolo di Wikipedia o di guardare dei gattini su Facebook) l’accesso alla rete è un dato di fatto, talmente naturale che sembra esserci stato da sempre, anche se il primo collegamento all’Internet dal Bel Paese rimonta “solo” al 1986.
In effetti era il 30 aprile del 1986 quando da Pisa fu inviato il primo segnale Internet con origine dalla penisola. Era diretto a Roaring Creek, in Pennsylvania, e passò sulla rete attraverso i satelliti di Telespazio.
Gli autori di questo primo collegamento, un grande passo in avanti per l’Italia, furono Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Antonio Blasco Bonito, rispettivamente direttore, ingegnere e tecnico del CNUCE, Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico.
Quante persone non hanno ancora accesso alla rete? Rimarrai senza parole
Ecco, il problema è che ancora oggi una buona fetta del mondo è come se si trovasse ferma al 29 aprile del 1986, ovvero c’è moltissima gente che in questo 2021 non ha ancora mai avuto la possibilità di collegarsi alla rete.
Eppure non sembrerebbe così. Come dice un rapporto della Unione internazionale delle Telecomunicazioni (ITU in inglese), un’organizzazione internazionale legata alle Nazioni Unite, “i dati della ITU mostrano che più del 75 per cento della popolazione mondiale ha un abbonamento alla banda larga mobile e più del 57 per cento delle case ha un accesso a Internet. Eppure il divario digitale persiste. Mentre quasi tutte le aree urbane del mondo sono coperte dalla rete a banda larga, nella aree rurali persistono molte lacune e il divario di genere resta una realtà, con un numero di donne collegate alla rete ancora oggi inferiore a quello degli uomini”.
Ma adesso un rapporto delle Nazioni Unite afferma che sono più di tre miliardi (più o meno il 37 per cento della popolazione mondiale) le persone che non si sono mai collegate alla rete. Altro dato significativo, di questi tre miliardi di persone il 96 per cento vive in Paesi in via di sviluppo.
Si tratta di numeri piuttosto impressionanti, ma va anche sottolineato che tra 2019 e 2021 le persone che si sono collegate per la prima volta al web si stima siano state 800 milioni. Un aumento che si calcola abbia portato il numero totale dei “navigatori” a quasi 5 miliardi (4,9).
Naturalmente a questo aumento dei nuovi accessi ha dato una spinta la pandemia, con il lockdown e la conseguente necessità del lavoro e della scuola a distanza.
Si tratta di un incremento delle connessioni del 10 per cento rispetto al 2018, l’aumento annuo più consistente mai osservato.
Ma come si diceva, sono ancora all’incirca tre miliardi le persone che non hanno mai aperto un browser. Nei 46 Paesi più poveri al mondo la rete è ancora un lusso, soprattutto nelle campagne, come si accennava sopra.
E in Italia?
Da noi i cittadini connessi sono quasi il 75 per cento (dati CENSIS), ma 4 milioni e trecentomila sono ancora analfabeti digitali.
E anche tra quelli che navigano, sul loro grado di “literacy” nella lingua nazionale in molti casi ci sarebbe assai da discutere…