Perseverance si appresta ad affrontare il suo viaggio più complicato su Marte

Perseverance si appresta ad affrontare il suo viaggio più complicato su Marte

Archiviati i festeggiamenti per il primo anno passato su Marte, per il rover Perseverance si apre una nuova sfida, forse la più complessa ed epica mai affrontata per qualunque sonda terrestre mai atterrata sul Pianeta Rosso.

Perseverance fa parte della missione NASA Mars 2020, che ha portato su Marte due meraviglie tecnologiche come appunto Perseverance e il drone Ingenuity.

Perseverance si appresta ad affrontare il suo viaggio più complicato su Marte

Se tutto va bene, questa nuova sfida porterà Perseverance ad abbattere diversi record.

Uno degli obiettivi chiave della missione di Perseverance su Marte ha a che vedere con l’esobiologia e più precisamente con la ricerca di possibili segni di antica vita microbica. In quest’anno lontano da casa, il rover ci ha permesso di capire meglio la geologia del pianeta e il clima del suo lontano passato, ma sta anche gettando le basi per la prima missione di raccolta di campioni di roccia marziana, che saranno poi riportati a Terra con una missione congiunta ESA-NASA (Mars Sample Return).

Il lavoro di raccolta è già cominciato nei mesi scorsi e non è stato esente da qualche intoppo, ma ancora non è entrato nel suo clou.

Secondo la NASA se esiste un luogo all’interno del cratere Jezero in cui cercare antichi resti di attività biologica si tratta proprio dell’antico delta fluviale che verrà esplorato da Perseverance.

Il delta  fin qua è stato oggetto di una mappatura dall’alto, attraverso il Mars Reconaissance Orbiter, dopodiché l’arrivo degli ultimi mezzi NASA ci ha permesso di fotografarlo con grande ricchezza di dettagli, ma sarà la presenza sul posto di Perseverance a svelare, si spera, tutti i segreti di quell’area.

Non ci sono margini di errore

L’obiettivo è semplice, si fa per dire: arrivare in prossimità del delta fluviale in un solo mese. In termini terrestri non è un grande viaggio, sono solo cinque chilometri, ma sul Pianeta Rosso le cose sono un pelino più complicate, anche perché tutto deve andare bene al primo colpo.

Il rover si dovrà muovere su un terreno abbastanza accidentato e a velocità decisamente più basse di quelle toccate da Ingenuity. Se l’elicotterino marziano è in grado di coprire 150 metri in pochi secondi, Perseverance se tutto va bene ci mette un’ora, e alla massima velocità consentita, che è di circa 4 centimetri al secondo.

Ma va notato che questo incredibile viaggio è già cominciato lo scorso 14 marzo e dunque manca meno di un mese alla sua conclusione.

Nella fase di viaggio le attività scientifiche saranno ridotte al minimo, anche se tutto il tragitto sarà ampiamente documentato attraverso numerose fotografie. Queste saranno utilissime agli scienziati impegnati nell’analisi della geologia, che potranno studiare le rocce e valutare gli obiettivi più promettenti già prima di arrivare nei pressi.

Sistema di auto-guida

Per arrivare tutto intero a destinazione, Perseverance si affiderà al suo sistema di autonavigazione, il più avanzato mai sviluppato per l’utilizzo su Marte.

Molto avanzato anche il software che gestirà le immagini. Fino a Curiosity e Opportunity, questo era condiviso con gli altri sistemi: un solo computer gestiva tutto quanto. Adesso invece le immagini hanno un computer dedicato e questo dovrebbe migliorare la qualità delle immagini di svariati ordini di grandezza.

Alla NASA si sono impegnati davvero a fondo per la riuscita di questa missione: a noi non resta che fare  i nostri migliori auguri a Perseverance.

https://www.hdblog.it/scienza/speciali/n553209/viaggio-perseverance-marte-nasa/?fbclid=IwAR35QdbiIFQlzV-EdGlcjJfuKAwGOwcBxIs1PskhD_WxaUMAdkfJYR9ZWqA

 

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