Pensione: quali sono i requisiti per Quota 41? Facciamo chiarezza

Pensione: quali sono i requisiti per Quota 41? Facciamo chiarezza

C’è la pensione agevolata fino al 2026, ma bisogna prestare molta attenzione. Aver lavorato tanto infatti può non essere sufficiente. Ecco perché potrebbe esservi utile conoscere l’elenco completo dei requisiti di accesso alla cosiddetta Quota 41.

Pensione: quali sono i requisiti per Quota 41? Facciamo chiarezza

Questo accade perché, lo ricordiamo, a oggi per la pensione agevolata fino al 2026 non c’è la Quota 41 pura, che non è mai stata prevista, oggetto quest’ultima, di un teso braccio di ferro dagli esponenti di destra del governo, che, in accordo con le sigle sindacali CGIL CISL e UIL, vorrebbero questa riforma già a pieno regime dall’anno prossimo.  C’è invece la pensione agevolata cui si può accedere con 41 anni di contributi versati e senza il requisito dell’età. Ma in compenso sono previsti requisiti stringenti circa il periodo in corrispondenza del quale i contributi previdenziali obbligatori sono stati versati.

Più in dettaglio, per l’accesso alla pensione agevolata categoria precoci fino al 2026 è necessario che su un totale di 41 anni di contributi previdenziali obbligatori versati, almeno un anno sia maturato prima del compimento del 19 esimo anno di età. È appunto per questo che si parla di Quota 41 per lavoratori precoci, perché per accedere a questo “scivolo pensionistico” bisogna aver cominciato a lavorare molto giovani (ovvero prima dei 19 anni).

Ma non finisce qui. Perché l’anzianità contributiva, cioè i 41 anni di versamenti obbligatori, è una condizione necessaria ma non sufficiente.

Per la Quota 41 lavoratori precoci serve infatti anche il requisito di rientro nell’Ape Sociale. Cioè occorre che il contribuente rientri in una delle categorie che sono previste dall’Ape Sociale. Badanti, invalidi,  disoccupati di lungo corso. Oppure ancora addetti a mansioni gravose.

Per evitare brutte sorprese, in ogni caso, il consiglio che ci sentiamo di darvi è di muovervi sempre col consiglio e l’aiuto di un patronato (sindacati o altre organizzazioni): loro possono orientarvi al meglio e fare in modo che non commettiate passi falsi in pratiche così delicate come quelle per la pensione.

 

 

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