Omicron, è più o meno resistente delle altre varianti su plastica e metalli?

Omicron, è più o meno resistente delle altre varianti su plastica e metalli?

Fin dai primi giorni di pandemia abbiamo compreso che sarebbe stato fondamentale, da lì in poi, imparare a mettere i guanti e a lavarsi bene le mani dopo il contatto con qualcosa di potenzialmente contaminato: le maniglie delle porte, le sbarre dell’autobus, i telefoni in ufficio!

Una corsa alla pulizia che è scemata con la comparsa dei vaccini ma è tornata a farsi viva con l’incredibile rapidissima diffusione delle varianti, Omicron soprattutto. Ma quanto resiste Omicron sulle varie superfici?  

Uno studio nipponico ha analizzato la questione e ha dato una prima risposta a questa curiosità non del tutto irrilevante.

SARS-CoV-2, Covid-19 virus variants: alpha, beta, gamma, delta, omicron – 3D illustration

Omicron, è più o meno resistente delle altre varianti su plastica e metalli?

La contagiosità di Omicron ha catturato l’attenzione dei ricercatori della Kyoto Prefectural University of Medicine. Con una ricerca sul campo, gli scienziati hanno osservato le diverse varianti che si sono manifestate finora e le hanno confrontate.

Per ognuna è stata osservata la resistenza e la durabilità su superfici differenti, come plastica, metalli ed epidermide. I risultati sono stati in una certa misura sorprendenti: è venuto fuori, infatti, che il ceppo originario, ossia il virus che ha diffuso la Covid-19 a Wuhan è, tra tutte le varianti, quella meno resistente di tutte e la più sensibile a disinfettanti e igienizzanti.

Ne consegue che le misure igieniche che abbiamo adottato all’inizio della pandemia hanno avuto effetto sul ceppo originario e hanno contribuito a rallentare se non a fermare la diffusione del virus. Ma dalla ricerca è anche emerso un dato molto meno tranquillizzante.

Variante Omicron: la resistenza su plastica e metalli

E cioè che Omicron è incredibilmente resistente: un campione di questo ceppo, infatti, riesce a resistere su una superficie di plastica o di metallo per ben otto giorni. Sulla pelle, invece, la resistenza si riduce a circa 21 ore.

Gli scienziati giapponesi hanno anche verificato l’incredibile capacità di Omicron di resistere all’azione di igienizzanti e disinfettanti di ogni tipo.

È probabilmente per questa sua capacità di resistenza che questa variante si è così diffusa in tutto il mondo.

 

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