Occhio alla banconota “strana” da 5 euro: può valere fino a 1.000 euro
Sembra ieri, ma sono ormai vent’anni che in tasca e nel portafogli abbiamo monete e banconote denominate in euro. Tra le più riconoscibili e utilizzate spicca quella da cinque euro, che costituisce ancora oggi uno dei tagli minori della divisa adottata da 19 dei 27 Paesi dell’Unione.
Occhio alla banconota “strana” da 5 euro: può valere fino a 1.000 euro
Taglio minore, ma non sempre
La banconota da 5 euro è il taglio più piccolo degli otto “originali” (ma oggi sono solo 7, perché la 500 euro non è più stampata). Dell’intero lotto, la 5 euro è la più piccola anche come dimensioni ed è l’unica in cui domina la tonalità grigia, inconfondibile. Spesso e volentieri è l’ultima banconota che occhieggia dal portafogli, dopodiché bisogna aspettare di riscuotere lo stipendio del mese dopo, e stringere la cinghia.
Ora, è chiaro che trattandosi del taglio più piccolo tra tutte le banconote europee, la 5 euro non è certo una moneta rara, tutt’altro, quindi di solito vale non più di… 5 euro.
Eppure ce ne sono alcune che possono valere più di così. Seppure molto rari, esistono esemplari di queste banconote che hanno un aspetto un po’ diverso rispetto a quelle che conosciamo e sono facilmente riconoscibili perché recano stampigliata una scritta molto evidente su tutte e due le facce. La scritta è “Specimen”.
Si tratta di esemplari (specimen, appunto) che possiamo denominare come Fac simile e che non sono destinati alla circolazione, ma piuttosto sono stati pensati come un “regalo” del tutto particolare a favore di certe personalità europee di grande importanza, oppure identificabili come esemplari “prova”.
È chiaro che una cinque euro con la scritta “Specimen” sul mercato può valere molto di più del torico valore nominale: si parla infatti di almeno 500 euro, ma si può arrivare fino a mille nel caso di un esemplare in ottime condizioni.