Nuovo decreto Superbonus: stop a sconto in fattura e cessione del credito, stretta sui requisiti
Il Governo Meloni cala l’ascia sul Superbonus al 110%. Il decreto approvato a sorpresa martedì sera dal Consiglio dei ministri introduce una nuova stretta e nuovi limiti all’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie, che ha acceso un acceso dibattito tra favorevoli e contrari. Scopriamo tutto nelle righe a seguire.
Nuovo decreto Superbonus: stop a sconto in fattura e cessione del credito, stretta sui requisiti
Come riportato poco fa dal Corriere, ecco le novità principali:
Stop a sconto in fattura e cessione del credito:
- La misura più controversa del decreto è senza dubbio lo stop a sconto in fattura e cessione del credito per tutti i bonus edilizi, incluso il Superbonus. Dal 1° aprile 2024 sarà possibile usufruire solo della detrazione fiscale Irpef in cinque anni.
- Questa decisione ha sollevato le critiche delle associazioni di categoria del settore edile, che temono un freno al mercato delle ristrutturazioni. Le imprese, infatti, si troveranno ad anticipare i costi dei lavori, con il rischio di incappare in difficoltà finanziarie.
- Il Governo, dal canto suo, sostiene che la misura era necessaria per contrastare i fenomeni di abusi e frodi che hanno caratterizzato il Superbonus. Inoltre, si stima che lo stop a sconto in fattura e cessione del credito comporterà un risparmio per le casse dello Stato di circa 38 miliardi di euro in tre anni.
Viene confermata la detrazione del 90% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023:
- Per gli interventi già avviati, i proprietari potranno continuare a beneficiare dello sconto in fattura o della cessione del credito a condizione che il SAL (stato avanzamento lavori) al 31 dicembre 2023 sia pari ad almeno il 30%.
- Si stima che questa norma riguardi circa 110.000 cantieri già avviati.
Superbonus al 110% solo per villette unifamiliari abitate dai proprietari:
- Per le villette unifamiliari, il Superbonus al 110% resta in vigore solo per i proprietari che vi abitano. Per gli altri immobili, la detrazione scende al 90% nel 2024 e al 70% nel 2025.
- Questa limitazione è stata introdotta per evitare che il Superbonus venisse utilizzato per la ristrutturazione di seconde case o di immobili da affittare.
Nuovi requisiti per accedere al Superbonus:
- Vengono introdotti nuovi requisiti per accedere al Superbonus. Tra questi, l’obbligo di migliorare di almeno due classi energetiche l’edificio e il rispetto dei nuovi limiti di spesa per i singoli interventi.
- L’obiettivo di queste nuove regole è quello di rendere il Superbonus più efficiente e di evitare sprechi di denaro pubblico.
Le reazioni:
Le prime reazioni al nuovo decreto sono state contrastanti.
- Le associazioni di categoria del settore edile hanno criticato la scelta di stoppare lo sconto in fattura e la cessione del credito, che rischiano di frenare il mercato delle ristrutturazioni.
- I Verdi, invece, hanno applaudito la decisione del Governo, definendola «un passo avanti nella direzione della responsabilità e della sostenibilità».
- Il Codacons, a tutela dei consumatori, ha espresso dubbi sulla reale efficacia del decreto, paventando il rischio di un aumento dei costi per i cittadini.
Le conclusioni:
Il nuovo decreto Superbonus rappresenta una svolta significativa per l’agevolazione. L’obiettivo del Governo è quello di ridurre il costo per le casse dello Stato e di evitare abusi e frodi. Tuttavia, la stretta potrebbe avere un impatto negativo sul mercato delle ristrutturazioni edilizie.
Altri argomenti da esplorare:
- Le alternative al Superbonus: quali sono le altre misure disponibili per la riqualificazione energetica degli edifici?
- L’impatto del decreto sul mercato immobiliare: come cambierà il mercato delle case con la fine del Superbonus?
- Le misure per la riqualificazione energetica degli edifici: quali sono le strategie del Governo per rendere gli edifici italiani più efficienti dal punto di vista energetico?
Se hai domande o vuoi saperne di più sul nuovo decreto Superbonus, non esitare a chiedere!